Tasso di natalità in Italia: tutti i motivi del declino anche per il 2024

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo, con la consulenza di Angela Bruno Pubblicato il 21/11/2024 Aggiornato il 21/11/2024

Alla base ci sono ragioni economiche e sociali che è bene cercare di arginare, in modo che le persone che desiderano formare una famiglia non trovino ostacoli come prezzi elevati e mancanza di servizi.

Tasso di natalità in Italia: tutti i motivi del declino anche per il 2024

Il tasso di natalità in Italia continua a calare, scendendo ancora rispetto agli anni scorsi in cui era comunque già in declino. Secondo i dati, nel 2023 le nascite nel nostro Paese sono state 379.890, con una diminuzione del 3,4% rispetto al 2022. Stime provvisorie per il 2024 dichiarano che il trend si riconferma in diminuzione: nel periodo gennaio-luglio le nascite sono state circa 4.600 in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Anche il numero di figli per donna continua a scendere, attestandosi su 1,21 contro l’1,24 del 2022.

Lo storico della natalità e il declino anche per l’ultimo rapporto Istat

I dati più recenti che riguardano il tasso di natalità in Italia si trovano nell’ultimo Rapporto Istat, uscito a fine ottobre 2024. Il Rapporto mostra che si fanno sempre meno figli, con un calo notevole nel giro di soli 15 anni. Nel 2008, i nuovi nati erano 576.000, nel 2023 appena 379.890, quindi quasi 200.000 nuove nascite in meno.

  • Ogni 1.000 residenti, oggi in Italia nascono poco più di sei bambini. Sono in calo soprattutto le nascite dei bambini con entrambi i genitori italiani, ma i dati registrano una diminuzione anche nelle coppie costituite da due stranieri e, in modo meno evidente, nelle famiglie in cui almeno uno dei genitori è straniero.
  • Secondo i dati Istat sono in diminuzione i primogeniti: in altre parole, sono sempre più numerosi i figli unici. I secondi figli diminuiscono del 4,5% e quelli dal terzo in poi dell’1,7%, con una distribuzione omogenea in tutto il Paese.
  • Il Centro è l’area geografica soggetta al calo maggiore sia dei primi che dei secondi figli (-40,6% per entrambi), mentre al Sud si verifica un calo meno intenso ma comunque importante, tanto dei primi figli (-27,5%) quanto dei secondi (-34,5%).
  • Anche la fecondità è in calo, a causa della riduzione della popolazione femminile in età considerata riproduttiva, quindi compresa tra 15 e 49 anni. 

Perché in Italia le nascite sono in calo?

Il calo delle nascite, le difficoltà nell’avere un figlio successivo al primo, la possibilità di mettere al mondo anche il primo figlio sono legati a una serie di condizioni socio-economiche che caratterizzano questo periodo storico. I tempi per la formazione e per l’indipendenza economica, quindi per l’uscita dal nucleo famigliare originario, si allungano sempre più. Ci sono difficoltà a trovare lavoro, gli affitti delle abitazioni sono elevati e, inoltre, sempre più coppie giovani scelgono volontariamente di non avere bambini. Le donne stesse, per queste circostanze economiche e sociali poco favorevoli, posticipano l’età per diventare madri, quando per fattori biologici la fecondità cala e il concepimento diviene più difficile.

L’anno e la regione con più nascite

L’anno che ha visto nascere più bambini in Italia è stato il 2008, seguito da un progressivo calo nelle nascite. Il tasso di natalità in Italia è in continua diminuzione ma il Trentino-Alto Adige detiene da anni il primato di Regione con il maggioro numero di nascite: per ogni donna nascono 1,42 bambini. Seguono Sicilia e Campania, in cui il numero medio di figli per ogni donna è rispettivamente di 1,32 e 1,29. In queste tre Regioni le neo-madri risultano anche le più giovani in media, rispetto al resto d’Italia: in Sicilia l’età media del parto è 31,7 anni, in Trentino-Alto Adige e Campania 32,2 anni.

Il progetto di GenerazioneG

Oltre alle politiche di sostegno alle famiglie messe in atto dal Governo per ridurre il calo del tasso di natalità in Italia, stanno nascendo anche iniziative private, sostenute da aziende e associazioni. Queste hanno l’obiettivo di fornire alle famiglie supporti di diverso tipo, economici ma non solo, per cercare di arginare i problemi che possono costituire un ostacolo al desiderio di un figlio.

Un esempio è dato da Generazione Genitori, un progetto ideato da Prénatal e poi sostenuto da aziende del settore come Chicco/Artsana, Mam Baby Italia, Clementoni e altri ancora, e in partnership con il Movimento Italiano Genitori – Moige. La redazione di Bimbisaniebelli è stata invitata a partecipare alla conferenza di celebrazione di un anno dal lancio del progetto che punta a risollevare il Paese dal tema della natalità rendendo attivi e partecipi i cosiddetti genitori esperti, ovvero una rete di genitori reclutati su tutto il territorio italiano che si “mettono a disposizione” di tutti coloro che vogliono diventare a loro volta genitori ma che non hanno dimestichezza con questo nuovo ruolo o che non hanno le possibilità economiche per intraprendere e/o confrontarsi con questo percorso.

Generazione G mette in atto una serie di misure, come la raccolta di fondi della quale si occupa proprio il Moige, a favore delle famiglie, ed è al fianco dei futuri genitori con alcuni obiettivi precisi:

  1. Assicurare presenza fisica nel supporto alla gestione del bambino per permettere al genitore di dedicarsi alle proprie necessità
  2. Essere accanto al genitore in difficoltà per fornire suggerimenti e consigli, preziosi soprattutto se si è al primo figlio e non si è sostenuti da una adeguata rete famigliare
  3. Fornire un supporto concreto in attività pratiche e commissioni quotidiane, attività non sempre facile quando si hanno uno o più bambini piccoli e si deve conciliare il lavoro con la gestione della famiglia
  4. Portare avanti attività di consulenza per sostegno e aiuto anche da remoto, in caso di dubbi nella gestione del bambino in caso, per esempio, di problemi di salute
  5. Assicurare supporto per la gestione dei servizi burocratici, per esempio l’iscrizione all’anagrafe del neonato o la scelta del pediatra.

Dall’aprile 2024, Generazione G ha fornito aiuto a 264 famiglie con problemi di fragilità e nell’ultimo anno sono stati raccolti circa 800 mila euro. L’obiettivo, entro la fine del 2024, è di arrivare a 1 milione di euro, proprio per aiutare il maggior numero di famiglie possibile, almeno 500 nuclei famigliari bisognosi.

Photo by pixabay

 
 
 

In breve

Il calo di natalità in Italia continua ad accentuarsi: oggi in media una donna ha 1,21 bambini e in età sempre più avanzata. La responsabilità sta anche nella difficoltà ad accedere a servizi, a un lavoro e ad una casa. Per questo esistono iniziative che hanno come obiettivo il sostegno alle famiglie, soprattutto quelle più fragili.

 

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