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Lo stress in famiglia è una tortura sia per gli adulti sia per i bambini. Infatti, le tensioni tra marito e moglie o, comunque tra parenti, portano a un aumento indiscriminato del livello di stress percepito e assimilato dai piccoli di casa. Il risultato? Il sistema immunitario dei bambini viene colpito duramente e si indebolisce.
Più cortisolo, meno difese
Una ricerca condotta dalla Jonkoping University (Svezia) ha permesso agli scienziati di scoprire che i bimbi con famiglie “litigiose” o in crisi, hanno elevati livelli di cortisolo (detto, appunto, ormone dello stress), il quale a sua volta colpisce negativamente il sistema immunitario rendendo il bimbo più esposto a infezioni virali e batteriche. Si è giunti a tale conclusione, analizzando famiglie problematiche, con bimbi di 5 anni. Oltre ad aver osservato il picco di cortisolo nelle situazioni più tese e difficili, è stato anche notato che il sistema immunitario risulta ancor più compromesso quanto più la tensione si protrae nel tempo. Tra le differenti reazioni allo stress, vi sono sia un indebolimento generale dell’organismo (con disturbi correlati) sia vere e proprie reazioni autoimmuni (più gravi).
Vittime dell’ansia degli adulti
Ciò che colpisce di questa ricerca svedese è che, a fare le spese dello stress adulto, siano proprio i bambini (anche molto piccoli). Infatti, benché le risposte dell’organismo adulto alle difficoltà portino a situazioni psicofisiche di disagio o patologiche, ciò che preme è l’urgenza di sottrarre i bambini (le vere vittime) a tale tortura psicologica passiva. Infatti, anche il solo pensiero che un bimbo di cinque anni possa sostenere il peso di tensioni familiari prolungate e per questo rischi di ammalarsi, è agghiacciante e inaccettabile.
Non vanno lasciati soli
Per prevenire tali disagi e conseguenze drammatiche, è necessario che l’intera rete sociale si attivi per sostenere le famiglie in difficoltà e ridurre il livello di stress complessivo all’interno del contesto familiare. Per fare ciò, è opportuna una strategia multilivello che si occupi, quindi, di fornire un aiuto psicologico all’adulto e di risolvere nel modo migliore dinamiche relazionali patologiche. Così come è, senza alcun dubbio, necessario che i bambini siano ascoltati frequentemente da esperti e accompagnati nel percorso di “ricomposizione” di una sufficiente serenità familiare.