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Durante l’ orgasmo, nel cervello delle donne si attiverebbero ben 30 aree dell’ipotalamo, la parte che controlla meccanismi biologici importantissimi, sollecitando i recettori di sete, fame e stanchezza.
Mappato il piacere femminile
Alla base di questa affermazione c’è uno studio che ha coinvolto 16 donne, “fotografate” dalla risonanza magnetica durante l’auto-stimolazione, monitorandole dalla fase iniziale fino all’orgasmo (raggiunto con una durata variabile tra i 5 e i 20 minuti). Più precisamente, mentre le donne si stimolavano stese su un lettino sotto un lenzuolo, venivano registrate istantanee ogni due secondi con una macchina speciale per la tomografia, un tipo di metodica diagnostica per immagini. La sperimentazione ha permesso di fornire una mappatura del piacere femminile, un evento così intenso da riuscire a cancellare qualsiasi tipo di dolore. In realtà, il vero obiettivo di queste rilevazioni scientifiche, oltre alla maggior comprensione dell’orgasmo femminile, è quello di aiutare le donne che non riescono a raggiungere il piacere che, secondo le statistiche, sarebbero una su sette.
Bastano soli due minuti per attivare l’ipotalamo
Il professor Barry Komisaruk, a capo dell’équipe medica che ha condotto la ricerca, ha rilevato che in tutte le donne esaminate, gli effetti sul cervello erano gli stessi: dopo soli due minuti nel cervello si innescavano i recettori di fame e sete, mentre durante l’apice sessuale si attivavano la corteccia sensoriale e il talamo, area del cervello che trasmette segnali importanti all’organismo. Oltre all’accensione dell’ipotalamo, durante l’orgasmo vengono stimolati il “nucleus accumbens”, area addetta al piacere, e il “nucleus caudato”, che invece si occupa della memoria.