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Il report dell’Ecdc (European Center for Disease Prevention and Control), che segnala una preoccupante crescita delle malattie veneree, fa porre inevitabilmente l’attenzione sul ruolo del cambiamento dei costumi sessuali rispetto al secolo scorso: oggi la vita sessuale inizia molto in anticipo, è più disinibita e c’è poca informazione.
Colpisce soprattutto gli uomini
Mentre sarebbe la Chlamydia trachomatis l’infezione più diffusa, con 146 milioni di nuovi casi all’anno, la gonorrea detiene il primato assoluto in proporzione, con una crescita del 78% dal 2008 a oggi. Gli esperti affermano che i più colpiti sono gli uomini, soprattutto omosessuali. La gonorrea è dovuta a un batterio che sopravvive più facilmente all’interno del corpo umano, è caratterizzata da abbondanti perdite giallastre, tanto che in gergo la malattia viene detta “scolo”. Se non è curata tempestivamente, può compromettere le articolazioni, dando luogo avere e proprie artriti. La prevenzione spetta quindi alla condotta del singolo, utilizzando semplicemente il profilattico, unica vera barriera contro la malattia poiché non esistono vaccini.
In gravidanza il bambino è a rischio
È molto facile che la gonorrea venga trasmessa dalla mamma al bambino durante il parto, causando problemi, anche molto gravi alla vista del neonato (può condurre alla cecità). Per questo è necessario seguire tutta la profilassi sul bambino, se la madre ha contratto la gonorrea. Lo screening durante la gravidanza, se si presume un rischio legato a rapporti sessuali non protetti, è spesso consigliato per riuscire a curare al meglio la madre e il suo piccolo.
In Gran Bretagna cifre record
In Gran Bretagna, le infezioni nel 2014 sono cresciute del 19% in un solo anno, arrivando a 34.958 casi. Il rischio di gonorrea, soprattutto al nord del Paese, ha causato non pochi problemi per via di una quindicina di casi, dove i farmaci tradizionali non sono riusciti a curare la malattia. Questa complicazione è dovuta all’utilizzo irresponsabile degli antibiotici, che negli ultimi anni ha reso alcuni batteri molto più resistenti.
L’infezione è “social”
La tendenza agli incontri occasionali è aumentata, anche per via dei numerosi siti di incontri e App create ad hoc. La possibilità di fare conoscenza sul web apre a mondi talvolta poco sicuri, dove è difficile conoscere il comportamento sessuale del futuro “partner di una notte” e di conseguenza è più facile esporsi al contagio. Celebre in questo senso, la campagna “sui muri” dall’Aids Healthcare Foundation contro le malattie a trasmissione sessuale a Los Angeles dove “Mr. Tinder (noto sito di incontri) incontra Miss Chlamydia”.