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A rivelare questi dati è la Società italiana di Andrologia (SIA), che durante il lockdown dello scorso anno ha condotto un’indagine online per valutare lo stato di salute degli italiani. La ricerca telematica ha coinvolto oltre 2.500 persone evidenziando come per ben il 59% degli uomini, le norme restrittive abbiamo portato a disfunzioni sessuali. Problemi che, anche con norme anti-Covid-19 meno stringenti, perdurano per il 24% dei casi.
I fattori scatenanti
Come sottolineato dal Presidente della SIA e Professore di Urologia Università Federico II di Napoli, Alessandro Palmieri, la pandemia ha trasformato la vita di tanti e, con essa, la sfera sessuale. Molti, continua Palmieri, i fattori concorrenti alle disfunzioni sessuali durante il lockdown imposto dal Covid-19: dall’ansia e la preoccupazione dettate dall’incertezza nel domani, alle difficoltà di adattarsi ai nuovi ritmi e alla nuova vita. Fino all’eccessiva vicinanza o lontananza dal partner.
Calo del desiderio
Tre le disfunzioni sessuali provocate dalle restrizioni dettate dal lockdown è stata riscontrata anche una drastica diminuzione dell’attività sessuale. Ben l’80% degli uomini ha ammesso di avere avuto un calo del desiderio. Molteplici poi le rilevazioni sul tema che hanno confermato il trend negativo, con livelli di attività sessuale in linea con il periodo prima del Covid-19 mantenuti solo da un uomo ogni cinque.
L’importanza di parlarne
Come rimarcato da Palmieri, l’impegno della SIA è quello di sostenere gli uomini e le coppie in questo momento non semplice. L’importante – conclude Palmieri – è non fermarsi e parlare dei problemi. Per questo, attraverso l’iniziativa ancora in corso Keep in Touch 2021 (avviata a febbraio e i cui primi incontri possono essere recuperati anche su YouTube) abbiamo voluto coinvolgere gli italiani e i migliori esperti sul tema per aprire un dibattito che sia comodamente fruibile da casa e in cui si possa rispondere in modo semplice ai bisogni dei cittadini.