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Quali contraccettivi proteggono realmente dalle malattie sessualmente trasmissibili? Secondo uno studio della University of California di Berkeley, pubblicato sulla rivista The Lancet Infectious Diseases, le donne che fanno uso del contraccettivo iniettabile hanno maggiori probabilità di contrarre il virus dell’Hiv, responsabile dell’Aids, rispetto alle donne che usano altre forme contraccettive o che non usano proprio niente.
Lo studio su 40 mila donne
Dai risultati dello studio è emerso che il contraccettivo conosciuto come medrossiprogesterone acetato depot (Dmpa) aumenta del 40 per cento il rischio di contagio per l’Aids. Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno effettuato una revisione di 12 studi che ha coinvolto in totale oltre 39.500 donne. Secondo i risultati emersi, le donne che fanno uso di metodi contraccettivi ormonali tendono a usare meno spesso il preservativo. Inoltre, il contraccettivo iniettabile potrebbe indurre modifiche strutturali del tratto genitale, alterando le risposte immunitarie e cambiando la flora vaginale. Tutte modifiche che potrebbero aumentare la suscettibilità delle donne al virus Hiv.
Che cos’è il contraccettivo iniettabile
Il contraccettivo iniettabile combinato (Cic) contiene una molecola estrogenica a breve durata d’azione e un progestinico a lunga durata d’azione. L’iniezione intramuscolare, nel muscolo deltoide o gluteo, va effettuta entro il quinto giorno di un ciclo mestruale spontaneo e ripetuta mensilmente (ogni 28-33 giorni). Dai risultati dello studio condotto dalla University of California di Berkeley è emerso che le donne che usano la contraccezione ormonale sono più a rischio di contrarre il virus Hiv. Ma a essere ancora più a rischio sono le donne che usano la contraccezione iniettabile.
Mai senza i sistemi a barriera
Sesso sicuro non vuol dire evitare solo una gravidanza indesiderata ma anche le malattie. Secondo alcuni studi non tutti i metodi di contraccezione proteggono dalle malattie sessualmente trasmissibili, come l’Aids. Il modo migliore per ridurre il rischio di contrarre queste malattie è di utilizzare una protezione-barriera per il sesso vaginale, ma non solo, anche per quello anale e orale, come i preservativi maschili e femminili e la diga dentale (un sottile pezzo di lattice che va posto sopra la zona anale o vulvare durante il sesso orale).