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L’eiaculazione precoce ha sempre rappresentato una sorta di tabù e di “limite” nel confronto tra medico e paziente. Pare, però, che fortunatamente i giovani siano più aperti e chiari nel chiedere aiuto per indagare (e risolvere al meglio) problemi di eiaculazione precoce e disfunzione erettile. A confermarlo è proprio il report di un team di sessuologi al lavoro presso l’Università Tor Vergata a Roma.
Giovani a rischio
Proprio in sede universitaria, infatti, un team di sessuologi del Servizio di consulenza sessuologica (Secs) si è messo a disposizione di studenti, personale tecnico-amministrativo e docenti. Tra questi ultimi, si è evidenziata una netta reticenza a recarsi dal medico. Gli studenti, invece, hanno approfittato del servizio per parlare e cercare di indagare i problemi sessuali relativi all’eiaculazione precoce e alle difficoltà a raggiungere l’orgasmo.
I problemi più frequenti
Il team di sessuologi ha, quindi, sottolineato come le richieste di aiuto siano state intensive soprattutto tra gli studenti maschi. Le motivazioni di ricorso ai medici sono state per lo più l’eiaculazione precoce per gli studenti e le disfunzioni erettili per il personale tecnico-amministrativo.
Colpite anche le donne
Le (poche) ragazze che si sono recate dal team di sessuologi lamentavano anorgasmia, calo del desiderio e sintomi di menopausa precoce. In molti si sono rivolti ai sessuologi accompagnati da fratelli o sorelle.