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I tre milioni di italiani che soffrono di disfunzione erettile hanno oggi un nuovo alleato che porta il nome di terapia a onde d’urto a bassa intensità. Secondo uno studio si sono ottenuti importanti miglioramenti nell’85% dei casi. L’impiego delle onde d’urto, infatti, ha dimostrato una diversa reattività del tessuto cavernoso di fronte a uno stimolo erettile che ha una durata persistente nel tempo.
Lo studio su 46 uomini
Condotta dal gruppo di ricerca guidato da Giovanni Alei, docente associato di Urologia alla prima facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Sapienza di Roma e presidente della Società italiana chirurgia genitale maschile (Sicgem), la ricerca ha fatto registrare effetti positivi, data anche la totale assenza di controindicazioni: 46 uomini sono stati sottoposti alla terapia una volta alla settimana, per sei settimane. Ogni sessione ha comportato l’applicazione di 3mila onde d’urto, a un’intensità di 4 mJ/mm3.
Subito i primi miglioramenti
“A distanza di sei settimane dall’ultimo trattamento abbiamo avuto un netto miglioramento della funzione erettile nell’85% dei casi – ha confermato il dottor Alei -, un buon esito nel 10% e nessun cambiamento solo nel 5% dei pazienti. Nei mesi successivi di follow-up, i risultati positivi si sono mantenuti e anche la rigidometria notturna computerizzata delle erezioni lo ha confermato, dimostrando che i risultati sono reali e durano nel tempo”.
Perché funzionano
“Rispetto alle terapie in uso – continua il dottor Alei -, ovvero l’iniezione di agenti vasodilatatori nei corpi cavernosi e l’assunzione per via orale di farmaci inibitori delle fosfodiesterasi tipo 5, la novità apportata dalle onde d’urto risiede nella creazione di nuovi vasi (neoangiogenesi) nell’organo del paziente. L’impulso meccanico, infatti, produce una sostanza, l’ossido nitrico sintetasi, e il rilascio di fattori di crescita vascolari. Le onde d’urto risolvono così il problema alla base: grazie a esse riscontriamo una diversa reattività del tessuto cavernoso di fronte a uno stimolo erettile che, come dimostrato, ha una durata persistente nel tempo”. Inoltre, il trattamento non provoca effetti collaterali e controindicazioni per i pazienti, non è una terapia invasiva e ogni applicazione ha una durata di circa 15 minuti.