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Quando il desiderio di avere un bambino sale, i pensieri erotici diminuiscono. O, almeno, così sembra essere per gli uomini. È la conclusione cui sono giunti quattro ricercatori italiani che in un articolo pubblicato su The Journal of Sexual Medicine hanno voluto indagare la natura del desiderio sessuale maschile.
I test su 300 uomini
Per giungere a questi risultati i ricercatori Filippo Maria Nimbi, Francesca Tripodi, Chiara Simonelli e Roberta Rossi dell’Istituto di sessuologia clinica di Roma hanno incrociato le risposte a 13 questionari somministrati a 298 uomini italiani eterosessuali (età media 31-32 anni), per indagare i fattori psicologici e sociali che entrano in gioco nel determinare il desiderio sessuale maschile. I partecipanti allo studio sono stati reclutati tramite i canali social e i siti istituzionali del Dipartimento di psicologia dinamica e clinica dell’università La Sapienza di Roma, tramite il reparto di urologia del Policlinico Umberto I e l’Istituto di sessuologia clinica di Roma.
Mito da sfatare
Come spiega Filippo Maria Nimbi, uno degli autori, il risultato emerso con più evidenza dall’analisi delle risposte ai questionari è che la sessualità maschile è molto più complessa di quanto comunemente si creda. Va dunque sfatato il mito della sessualità maschile “meccanica” perché anzi, al contrario, negli uomini le dinamiche del sesso sembrano essere caratterizzate da “aspetti di complessità esattamente come quella femminile”.
Il calo del desiderio maschile
I risultati non possono essere generalizzati, spiega Nimbi, e la ricerca deve continuare con tecniche più affinate ed estendendo il campione. Ma questo studio è un punto di partenza importante da cui emerge che il calo del desiderio sessuale maschile sembra dipendere dalla paura che ha l’uomo di perdere, una volta diventato papà, l’autonomia e la libertà (intesa in diversi ambiti: sessuale, di espressione, come individuo).