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I disturbi sessuali potranno essere affrontati con il medico di famiglia. Questa novità fa parte di un progetto della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale), che ha annunciato nuove iniziative di formazione medica sui disturbi sessuali. Le statistiche su come studiare per diventare “medico della sessualità” hanno confermato la tendenza di chi soffre di questi disturbi a non approfondire. Molte persone, infatti, preferiscono risolvere autonomamente, magari documentandosi su Internet, senza affrontare il problema con lo specialista né con il proprio medico di famiglia.
Una figura ad hoc
I “medici della sessualità” sono formati attraverso corsi rivolti ai medici di medicina generale, grazie alla collaborazione tra la Fimmg e la Siams, la società scientifica che si occupa delle patologie della sfera sessuale. Ogni anno sono 30.000 i medici formati in questi ambiti e a breve verranno raggiunti tutti i medici di base.
La reticenza peggiora la situazione
Secondo le statistiche, sarebbero almeno 16 milioni gli italiani che hanno problemi nella sfera sessuale e che non riescono a parlarne con il medico. Più nello specifico, tra gli uomini, 4 milioni soffrono di eiaculazione precoce, 3 milioni di disfunzione erettile, mentre tra le donne 4 milioni sono affette da anorgasmia (assenza dell’orgasmo). La maggior parte di questi problemi potrebbe essere curata facilmente, ma spesso a causa della reticenza dei pazienti, possono peggiorare. Nel caso della disfunzione erettile, infatti, solo un italiano su dieci decide di affrontare la questione e spesso, soprattutto i più anziani, la accettano come parte integrante della vecchiaia senza pensare che invece possa essere curata. Donatella Alesso, coordinatrice delle iniziative dei “medici della sessualità”, afferma che “per superare le forti reticenze è importante rivolgersi almeno in prima battuta al proprio medico di fiducia, anche perché i problemi di natura sessuale possono nasconderne di più gravi per la salute”.