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Anche se tutti i genitori desidererebbero il contrario, non esiste un momento perfetto per avere un bebè. C’è sempre qualche aspetto che potrebbe essere più favorevole, per esempio un lavoro più remunerativo, un periodo meno intenso e così via. Ciascuna coppia quindi deve lasciarsi guidare un po’ anche dall’istinto. Quando si tratta del secondo figlio, però, sembra che esista perlomeno una fascia di tempo ideale: dai due ai anni anni dopo la nascita del primogenito. Secondo uno studio condotto da un team di ricercatori statunitensi, del Kaiser Permanente, pubblicato sulla rivista Pediatrics, infatti, i bambini nati in questo lasso temporale presenterebbero un rischio minore di soffrire di autismo.
Analizzati 45.000 bambini
La ricerca, molto ampia, ha riguardato complessivamente 45 mila bambini nati fra il 2000 e il 2009 nel nord della California. Gli autori hanno esaminato le loro cartelle cliniche elettroniche per capire quanti di loro soffrissero di autismo. Inoltre, hanno cercato di capire quanti fossero i secondogeniti e a quale distanza dei loro fratelli maggiori fossero nati. Lo scopo era capire se fra la presenza di disturbi dello spettro autistico e il fatto di essere un secondo figlio ci fosse un qualche legame.
Tutta questione di età
L’analisi dei risultati ha confermato l’ipotesi degli studiosi: il secondo figlio ha più probabilità di sviluppare autismo. Solo però se nato dopo un determinato numero di anni dalla prima gravidanza. Infatti, nella casistica considerata il 2,11% dei fratelli concepiti a distanza di sei mesi della nascita del primogenito era affetto di autismo. Fra i bambini nati fra i due e i sei anni di distanza dal primo parto, invece, la percentuale scendeva a 0,81%, per poi risalire nuovamente dopo il sesto anno: fra i secondogeniti nati oltre sei anni dopo i fratelli maggiori, la prevalenza di autismo era dell’1,84%.
Né troppo tempo né troppo poco
I ricercatori hanno concluso che il momento migliore per avere il secondo figlio è fra i due e i sei anni dopo la nascita del primo figlio, quando le probabilità di avere un bambino con autismo sono più basse. Altri studi avevano già raggiunto conclusioni simili, ma questa è stata la prima ricerca che è riuscita a escludere il ruolo di altri fattori, come la variazione di peso materno fra le due gravidanze.