Scout: cosa fanno, attività e principali associazioni giovanili educative

Francesca Scarabelli A cura di Francesca Scarabelli Pubblicato il 28/05/2024 Aggiornato il 28/05/2024

Non solo ragazzi che vivono avventure nella natura: gli scout sono portatori di grandi valori che possono rendere la società migliore di quella attuale.

Scout: cosa fanno, attività e principali associazioni

Lo scoutismo è infatti un movimento aperto a tutti e caratterizzato da un metodo educativo e da un codice di comportamento che porta i ragazzi a diventare buoni cittadini, ad essere parte integrante e impegnata della società e sostenitori della fratellanza tra i popoli. La Legge Scout si basa proprio su un sistema di valori di vita e sul principio dell’imparare facendo, che porta alla crescita di ogni bambino grazie alle esperienze all’aria aperta fatte in gruppo e alle sfide affrontate insieme. Amare la natura e vivere tante avventure insieme ad altri ragazzi è il sogno di tanti bambini che lo scoutismo aiuta a realizzare.

Lo scoutismo

Lo scoutismo nasce in Inghilterra nel 1907 da un’idea di Sir Robert Baden-Powell, che gli scout chiamano affettuosamente B.P, che coinvolse inizialmente una ventina di ragazzi portati nel primo campo scout sull’isola di Browsea. Inizialmente riservato solo ai maschi, nel 1910 Baden-Powell fondò anche l’Associazione delle Girl Guides per le ragazze. Oggi il movimento è rappresentato dall’Associazione Mondiale delle Guide ed Esploratrici (WAGGGS) e dall’Organizzazione Mondiale del Movimento Scout (WOSM); al mondo ci sono circa 40 milioni di scout e guide in oltre 200 Paesi.
La vita all’aria aperta, le attività che prevedono abilità manuale e capacità di problem solving e lo spirito di avventura sono gli elementi essenziali della vita degli scout, soprattutto dei più giovani; nella fascia di età dei ragazzi più grandi si richiede invece l’assunzione di una responsabilità diversa di servizio al prossimo.

Scout

Foto di cottonbro studio da Pexels

Differenza tra scout Agesci e Cngei, ovvero cattolici e laici

In Italia ci sono due associazioni scout riconosciute a livello mondiale: si tratta di Cngei e Agesci, che fanno parte della Fis (Federazione Italiana dello Scautismo), che a sua volta mantiene i rapporti con le associazioni mondiali Wosm e Wagggs. Lo scoutismo italiano vide la luce in maniera ufficiale nel 1912 con il Cngei (Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani), che ancora oggi è un’associazione laica e aconfessionale, a cui possono aderire ragazzi e ragazze di qualsiasi religione. Nel 1916 nacque anche l’Asci, di ispirazione cattolica, mentre nel 1943 fu la volta dell’Agi (Associazione Guide Italiane), cioè la controparte femminile dell’Asci. Nel 1974 Asci e Agi si fusero, fondando l’attuale Agesci (Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani), sempre di ispirazione cattolica.

Le divisioni per fasce d’età e le attività

La proposta di entrambe le principali associazioni scout si suddivide per fasce d’età, solitamente impegnate in attività differenti.
Per quanto riguarda Agesci, i ragazzi e le ragazze vengono divisi in tre fasce d’età, dette branche:

  • dai 7 agli 11 anni i bambini sono lupetti o coccinelle e vivono nel “branco” o nel “cerchio”, crescendo grazie al gioco: imparano infatti a rispettare le regole, a vincere e a perdere, a giocare in squadra;
  • dagli 11 ai 16 anni i ragazzi sono nel “reparto” e vengono chiamati esploratori e guide. Si cresce attraverso l’avventura, passando le conoscenze acquisite dai più grandi ai più piccoli;
  • dai 16 ai 21 anni i giovani vivono nel “clan” come rovers e scolte. Prima di entrare nel clan si affronta un anno di “noviziato” in cui ci si prepara a vivere scelte fondamentali per la vita adulta; trascorso questo periodo si entra a far part del clan, un’esperienza che si conclude circa 3 anni più tardi con la Partenza Scout o la decisione di restare come Capo.

Per quanto riguarda Cngei le fasce d’età sono sempre tre:

  • dagli 8 ai 12 anni i bambini sono lupetti e lupette. Il “branco” è spesso impegnato in giochi in “tana” (cioè in sede) oppure in “cacce” (ovvero gite) di uno o più giorni. In questa fase attraverso il gioco vengono gettate le basi di una vita comunitaria sana e divertente, a contatto con la natura;
  • dai 13 ai 16 anni i ragazzi e le ragazze sono esploratori ed esploratrici, riuniti in “reparto” misto formato da “pattuglie”. In questa fascia d’età vengono privilegiate le attività all’aria aperta che permettono di imparare a cavarsela in molte situazioni: saper campeggiare, accendere un fuoco, leggere una carta geografica…
  • dai 16 ai 19 anni i giovani uomini e donne sono rover, riuniti in un gruppo misto chiamato “compagnia”. Questi gruppo si impegnano in progetti condivisi che rispecchiano i valori degli scout, come ad esempio attività di servizio basate su impegno civile, difesa dell’ambiente e solidarietà, senza dimenticare le avventure a contatto con la natura.
Scout

Foto di cottonbro studio da Pexels

Abbigliamento scout

Lo scoutismo prevede una vera e propria uniforme, che si differenzia per alcuni dettagli tra scout Agesci e scout Cngei.

L’uniforme Agesci per Lupetti e Coccinelle si compone di:

  • berrettino verde scuro con strisce gialle per i lupetti e rosso con puntini neri per le coccinelle;
  • fazzolettone triangolare con i colori del Gruppo;
  • camicia azzurra o polo azzurra a manica corta;
  • maglione blu;
  • pantaloni lunghi o corti oppure gonna-pantalone di velluto blu;
  • cintura in cuoio;
  • calzettoni blu;
  • scarponi da trekking.
Pelliccia lupetti Agesci

Pelliccia lupetti Agesci

Esploratori, Guide, Rover, Scolte e Soci Adulti di Agesci devono indossare:

  • cappellone boero grigio o cappellino estivo blu con visiera e logo associativo;
  • fazzolettone triangolare con i colori del Gruppo;
  • camicia azzurra o polo azzurra a manica corta;
  • pantaloni lunghi o corti oppure gonna-pantalone di velluto blu;
  • cintura in cuoio;
  • calzettoni blu;
  • scarponi da trekking.
Uniforme esploratori e guide Agesci

Uniforme esploratori e guide Agesci

L’uniforme degli scout Cngei si compone invece di:

  • berretto verde con spicchi profilati in giallo con visiera e testa di lupo ricamata per lupetti e lupette;
  • fazzolettone triangolare con i colori del Gruppo;
  • polo verde a maniche corte per lupetti e lupette; camicia verde a maniche lunghe per tutte le altre fasce d’età;
  • felpa con cappuccio color verde foresta;
  • pantaloni corti o lunghi colori khaki;
  • calzini corti o calzettoni verdi;
  • cintura in cuoio.
Uniforme scout Cngei

Uniforme scout Cngei

Le attività degli scout

Oltre alle attività che si svolgono in sede, gli scout effettuano anche uscite, un termine generico usato per indicare le escursioni di una o due giornate; per durate più lunghe si parla di campetti (fino a quattro giorni) e di campi. In estate si svolgono poi le vacanze di branco, mentre durante tutto l’anno possono essere effettuate:

  • cacce o voli per lupetti e coccinelle, cioè uscite che prevedono al massimo un pernottamento;
  • uscite e bivacchi per esploratori e guide per escursioni di una o due giornate;
  • hike per rover e scolte, cioè cammini impegnativi per raggiungere la propria meta.

La condivisione dei valori: la Promessa, la Legge e il Motto

Fin dalla sua fondazione, il movimento dello scoutismo si è posto come obiettivo la formazione della persona secondo i principi ed i valori definiti dal suo fondatore Lord Robert Baden-Powell: attraverso il gioco, la vita all’aria aperta e l’esperienza comunitaria, lo scoutismo può permettere ai giovani di trovare una risposta a tante domande importante sulla vita e sulla propria crescita personale. Non a caso i “quattro punti”, cioè i fondamenti del metodo scout (secondo Agesci), sono: formazione del carattere, abilità manuale, salute e forza fisica, servizio del prossimo, quindi tutto ciò che serve per diventare uomini e donne liberi e buoni cittadini.

La Promessa, la Legge e il Motto Agesci

I principi ispiratori universali degli scout sono sintetizzati nella Promessa, nella Legge Scout e nel Motto. La Promessa con cui i ragazzi e le ragazze di circa 12 anni entrano a far parte della famiglia degli scout, recita:

“Con l’aiuto di Dio prometto sul mio onore di fare del mio meglio:

  • per compiere il mio dovere verso Dio e verso il mio paese;
  • per aiutare gli altri in ogni circostanza;
  • per osservare la Legge scout”.

Con questa Promessa i giovani scout si impegnano a intraprendere una strada impegnativa facendo sempre del proprio meglio.
La Legge Scout è invece un decalogo di atteggiamenti interiori e di valori morali che dovrebbero guidare i giovani scout:

“La Guida e lo Scout:

  1. pongono il loro onore nel meritare fiducia;
  2. sono leali;
  3. si rendono utili e aiutano gli altri;
  4. sono amici di tutti e fratelli di ogni altra Guida e Scout;
  5. sono cortesi;
  6. amano e rispettano la natura;
  7. sanno obbedire;
  8. sorridono e cantano anche nelle difficoltà;
  9. sono laboriosi ed economi;
  10. sono puri di pensieri, parole e azioni”.

Infine il Motto, diverso per ogni fascia di età, sintetizza un atteggiamento positivo da tenere nei confronti degli altri e della vita:

  • per lupetti e coccinelle: “Eccomi” e “Del nostro meglio
  • per esploratori e guide: “Siate pronti
  • per rovers e scolte: “Servire”.

La Promessa, la Legge e il Motto Cngei

I giovani scout Cngei pronunciano una Promessa leggermente diversa:

“Prometto di fare del mio meglio per:

  • vivere la Legge scout
  • impegnarmi nel mondo e per gli altri,
  • crescere spiritualmente e migliorarmi ogni giorno”.

Per quanto riguarda Cngei, la Legge Scout è la seguente:

  1. la Parola dell’Esploratore è sacra;
  2. l’Esploratore è leale, forte e coraggioso;
  3. l’Esploratore è buono e generoso;
  4. l’Esploratore è amico di tutti e fratello di ogni altro Esploratore;
  5. l’Esploratore è cortese e tollerante;
  6. l’Esploratore rispetta e protegge i luoghi, gli animali e le piante;
  7. l’Esploratore è coscientemente disciplinato;
  8. l’Esploratore è sempre sereno , anche nelle difficoltà;
  9. l’Esploratore è sobrio, economo, laborioso e perseverante;
  10. l’Esploratore è puro nei pensieri, corretto nelle parole e negli atti.

I più giovani seguono la Legge del Lupetto:

  • il Lupetto ascolta il Vecchio Lupo;
  • il Lupetto non cede a se stesso.

L’intervista ai capi scout di Milano92 Agesci

Per comprendere al meglio i valori e le attività degli scout abbiamo posto alcune domande ai vecchi lupi di Milano92, il gruppo che fa parte dell’Agesci e ha sede nella parrocchia di S. Pio V e S. Maria di Calvairate, in via Lattanzio 60 a Milano, nel quartiere di Calvairate appunto.

Quali sono i valori che cercate di trasmettere ai nuovi arrivati?

Il percorso scout inizia a 8 anni con l’ingresso in Branco o Cerchio. Entrambi durano quattro anni e hanno lo stesso scopo, ma utilizzano ambientazioni fantastiche diverse: il primo utilizza un’edizione rielaborata del “Libro della Giungla” di Kipling, il secondo è una selezione e rielaborazione di alcuni racconti di Cristiana Ruschi Del Punta nel libro “Sette Punti Neri”.

 

Nonostante alcune differenze di forma, entrambe seguono lo stesso metodo stilato dall’AGESCI, la nostra associazione. Questo metodo permette ai capi di organizzare attività seguendo le linee guida che questo “manuale” propone e che ci permette di avere una proposta educativa unificata rispetto a tutti i gruppi scout d’Italia. Alla base della branca “bassa” (la fascia di età dagli 8 ai 12 anni) c’è il gioco: il bambino scopre cos’è lo scoutismo e i valori che cerchiamo di trasmettere noi capi attraverso il gioco.

L’ambientazione fantastica è protagonista all’interno delle attività. Per il Branco, ad esempio, i bambini non sanno i nomi di noi capi: sanno che siamo Akela, Bagheera, Kaa, Baloo e così via, e loro sono i lupi del branco che accoglie Mowgli. Durante l’anno raccontiamo loro pezzi della storia di Mowgli e trasmettiamo loro alcuni degli insegnamenti attraverso le tematiche trattate dal libro: il rispetto delle regole della Giungla, l’ascolto dei più anziani e l’apprendimento da loro delle parole maestre, il rispetto della natura e degli altri animali che seguono la legge, il sentirsi parte del branco di Lupi, l’ascolto del leader del branco Akela, l’affrontare le difficoltà come quelle che Mowgli incontra durante la storia, il lavoro di squadra (la forza del lupo è nel branco e la forza del branco è nel lupo), l’avvincente battaglia contro l’avida tigre Sherekan e molto altro ancora. Per ogni racconto viene pensato un gioco che permetta loro di potersi immedesimare all’interno della storia.

Durante l’anno, poi, ci sono dei periodi dedicati ad attività pensate per la crescita personale del bambino, il quale fissa degli obiettivi (assieme a noi capi) da raggiungere. Possono essere attività nelle quali sono già bravi e nelle quali vogliono mettersi ulteriormente in gioco oppure qualcosa di nuovo che magari li affascina molto. Al completamento dell’obiettivo consegniamo loro un distintivo da cucire alla camicia, che rappresenta il raggiungimento di quanto si erano prefissati.
Nel corso delle uscite con pernotto, che nel nostro gruppo di svolgono una volta al mese, i lupi sperimentano tanta autonomia: hanno il loro zaino con tutte le loro cose e sono responsabili di esse. Importante in questo è anche l’essenzialità, il lasciare le cose superflue per avere a fuoco quali siano quelle veramente importanti. I più grandi hanno un ruolo importante: sapendo come funziona il branco e le attività che facciamo possono essere di esempio per chi sta ancora scoprendo il branco, aiutandoli in caso di necessità, dal chiudere il sacco a pelo la mattina alla spiegazione di un gioco.

Proponiamo loro attività manuali e di espressione per sviluppare la creatività, cerchiamo di evitare il più possibili attività statiche, per quanto siano utili in determinati momenti per poter fermarsi e ragionare. Il tutto si sviluppa ancora di più al campo estivo, una settimana (solitamente a luglio) durante la quale prenotiamo una casa scout e nella quale noi capi abbiamo tanto tempo per poter fare attività molto più mirate; è forse il momento più stimolante dell’anno.
Cerchiamo anche di insegnare loro, con le modalità più adatte a dei ragazzi di 8-12 anni, tematiche di attualità e giornate nazionali importanti per non essere indifferenti a quello che vediamo attorno a noi e ricordando le tappe importanti del passato. Sono questioni che poi, con l’avanzare del percorso, scopriranno in misura ancora maggiore in reparto (la fascia dai 12 ai 16 anni dove l’avventura e la responsabilità sono protagoniste) e poi in clan (la fascia dai 17 ai 20 anni in cui diventano centrali il servizio e la scelta politica).

Scout

Foto Instagram @agesci.nazionale

Perché i ragazzi secondo voi dovrebbero entrare a far parte del Branco?

Quello che si percepisce è che gli scout vengono spesso visti negativamente da fuori, però quando si inizia a scoprire cosa si propone ai ragazzi che scelgono di intraprendere il percorso ci si rende conto di quanto sia importante per i ragazzi poter fare delle esperienze come questa. In un mondo che diventa sempre più frenetico, dove la tecnologia è predominante, dove le comodità sono tante e la voglia di mettersi in gioco spesso manca, oppressi anche da una società sempre più chiusa in cui trovano ancora tanto posto odio, egoismo e violenza, lo scoutismo propone tante occasioni per stare in mezzo alla natura, staccare dalle solite giornate e fare qualcosa di diverso, allontanandosi dalla tecnologia, riscoprendo il toccare con mano le cose, lo sviluppo dell’inventiva. Permette inoltre di ragionare su se stessi e sul mondo e potersi migliorare con modalità differenti dagli 8 ai 20 anni.

Scout

Foto Instagram @agesci.nazionale

Quando avete deciso di diventare capi e come si fa a diventarlo?

I capi sono quasi sempre persone che hanno completato il loro percorso e a vent’anni si trovano a dover scegliere se diventare capi oppure interrompere il loro percorso. E’ importante sottolineare che è una scelta, perché fare il capo richiede tante energie, tanto tempo da dedicare, capacità di organizzazione e di valutazione di cosa è meglio per i ragazzi, ma soprattutto tanta responsabilità. Noi tutti abbiamo finito il nostro percorso e preso la “partenza“, cioè il cerimonia finale del percorso scout. Si comincia imparando da chi il capo l’ha già fatto, vedendo come si fanno le cose e come ci si muove. Un pilastro dell’associazione per i capi è la formazione. Ogni capo, quando decide di diventare tale, dovrà intraprendere un percorso per capire cosa significa essere educatori AGESCI.

La formazione a livello associativo avviene attraverso dei campi organizzati da altri capi con molta più esperienza, spesso ex capi che scelgono di fare questo servizio. Poi la formazione avviene anche con la comunità capi, che comprende tutti capi del gruppo (ogni “branca” divisa per fasce di età ha diversi capi che si occupano delle attività di quei ragazzi). Qui condividiamo le difficoltà e ci confrontiamo su temi che possono essere utili. Ogni anno scegliamo su cosa lavorare, per esempio il conoscere meglio attraverso l’incontro con professionisti le difficoltà di ragazzi con delle disabilità, piccole o grandi che siano, che hanno magari bisogno di uno sguardo aggiuntivo; la sicurezza in montagna, in particolare per le attività dei più grandi, o la sicurezza al campo di una settimana che facciamo a luglio. Facciamo, infine, formazione insieme alla zona Milano, quindi con tutti i capi scout di Milano.

Non ci sono delle regole specifiche per essere capo. Ogni capo sa che è un punto di riferimento per i ragazzi che gli vengono affidati e fa del suo meglio per trasmettere loro con naturalezza quello che ha imparato e i valori pensati nel metodo, adattandolo ai ragazzi che si trova davanti. All’inizio di ogni anno stiliamo, sulla base delle difficoltà e dei punti di forza dell’anno precedente, un progetto per poter avere degli obiettivi sui quali vogliamo lavorare con i ragazzi. Quest’ultimo viene poi verificato e migliorato in base a quanto siamo riusciti a raggiungere quegli obiettivi.

Foto di copertina di cottonbro studio da Pexels

 

In breve

Il movimento scout ha origini lontane, ma i suoi principi sono sempre gli stessi: educare bambini e ragazzi ad essere adulti migliori. Vediamo insieme tutto quello che c’è da sapere!

 

 

 

Fonti / Bibliografia

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