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Tutti noi conosciamo Babbo Natale, il simpatico e paffuto nonno dalla lunga barba bianca che porta doni ai bambini nella notte tra il 24 e il 25 dicembre. Ma forse non tutti sanno che la sua storia ha origini reali e antiche, che partono dalla tradizione cristiana e si arricchiscono di spunti ed elementi diversi.
San Nicolaus o Santa Claus?
Nel mondo cristiano Babbo Natale coincide con San Nicola, vescovo di Myra, in Turchia, nel IV secolo. Il vescovo turco, considerato protettore dei bambini, aveva infatti una tunica rossa e portava una lunga barba bianca, cose che ritroviamo anche nell’immagine moderna di Babbo Natale. Dall’Oriente la leggenda del santo prende piede anche nell’Europa dell’Est e in Russia, dove San Nicola è conosciuto come Santa Claus e in breve diventa uno dei santi più conosciuti e amati.
La vera storia di Babbo Natale
Come abbiamo visto, possiamo far risalire la figura di Babbo Natale al vescovo San Nicola. Chi conosce la rappresentazione del santo, sicuramente ricorda di averlo visto raffigurato con in mano un Vangelo e tre palle d’oro. Queste ultime rappresentano i tre sacchetti di monete d’oro che il vescovo donò di nascosto attraverso una finestrella a tre ragazze costrette a prostituirsi a causa dei debiti del padre, consentendo così che prendessero marito. Si racconta anche che il vescovo salvò tre soldati innocenti, condannati alla decapitazione perché scambiati per dei ladri: il vescovo comparve in sogno all’imperatore ordinandogli di liberarli, cosa che puntualmente avvenne. San Nicolaus, o Santa Claus, viene anche considerato protettore e salvatore dei bambini, che tradizionalmente lo festeggiavano il 6 dicembre, tradizione che ancora resiste in alcune città italiane come ad esempio Trieste e nei paesi Bassi, in Germania e in Austria: qui il vescovo, nella notte tra il 5 e il 6 dicembre, passa per le strade con il suo cavallino portando doni ai bimbi buoni. Nei Paesi protestanti San Nicola mantiene il suo ruolo benefico ma perde la qualifica di vescovo cattolico: qui è conosciuto come Samiklaus, Sinterclaus o Santa Claus e viene festeggiato il giorno di Natale.
La sua immagine di omone vestito di rosso con una lunga barba bianca risale invece a tempi più recenti ed è dovuta – pare – ad una poesia di Clement C. Moore scritta negli Stati Uniti nel 1822. In questa poesia Santa Claus è descritto proprio come lo conosciamo e porta doni ai bambini alla Vigilia di Natale; questa immagine evidentemente colpì Archie Lee, pubblicitario della Coca Cola. Siamo nel 1919 e la famosa bevanda, già molto popolare, viene ritenuta nociva per i bambini dal Dipartimento di Chimica degli Stati Uniti. Dopo un processo vinto da Coca Cola, alla compagnie viene comunque vietato di farsi pubblicità abbinando la bevanda ai bambini: qui entrò in gioco Babbo Natale, che da quel momento divenne parte del nostro immaginario collettivo così come lo conosciamo ora.
Babbo Natale: come vivono la tradizione i bambini del mondo
Babbo Natale è conosciuto e atteso da bambini di quasi tutto il mondo, che però spesso lo accolgono e lo festeggiano in maniera diversa. In Italia, lo sappiamo bene, la maggior parte dei bambini la sera della Vigilia prepara latte e biscotti per Babbo Natale e carote o pane secco per le sue renne, poi va a letto aspettandosi di trovare dei doni la mattina dopo. Ci sono però città italiane in cui questo ruolo è ricoperto da Santa Lucia il 13 dicembre e altre ancora – nello specifico Bari e Venezia – in cui la tradizione di San Nicola è ancora molto viva. In queste due città (e non solo) molti bambini aspettano San Nicola nella notte tra il 5 e il 6 dicembre.
La tradizione finlandese
Si dice che la casa di Babbo Natale si trovi a Rovaniemi, in Lapponia, quindi la Finlandia non poteva non avere un forte legame con questa figura. È dal Medioevo che qui il Natale inizia con la Dichiarazione Natalizia di Pace, che al giorno d’oggi tutti seguono in tv; nel frattempo babbo Natale in persona sfila tra le vie di Helsinki dando il via ai festeggiamenti. Il 24 dicembre è tradizione fare la sauna con tutta la famiglia, andare a trovare i propri cari defunti al cimitero, poi pranzare con i parenti e attendere l’arrivo di Babbo Natale, che bussa alla porta e chiede ai bambini se sono stati buoni, per poi distribuire doni e dolcetti.
Babbo Natale in Gran Bretagna
Anche in Gran Bretagna Natale è la festa dei bambini, che cominciano a contare i giorni che li separano dal Natale già dei primi di dicembre con l’aiuto di un calendario dell’Avvento. È usanza scrivere la letterina a Father Christmas, chiedendo i doni che si desidera ricevere.
Come si festeggia il Natale in Ungheria
Per i bimbi ungheresi il Natale comincia il 24 dicembre con la festa di Santa Klaus: grandi alberi vengono addobbati a festa con le tipiche caramelle rivestite di carta colorata, fiocchi e candele. Tanti Babbo Natale girano per le vie delle città distribuendo regali e cioccolatini. A Natale si aprono i regali, si cantano cori natalizi e si mangiano insieme i tradizionali dolci natalizi ungheresi; allo scoccare della mezzanotte si assiste alla tradizionale Messa di Natale.
Natale negli Stati Uniti
È proprio agli Stati Uniti che dobbiamo l’immagine di Babbo Natale come la conosciamo ora. Il momento più importante dei festeggiamenti è proprio il giorno di Natale, in cui i bambini scartano i doni trovati sotto l’albero e poi si pranza tutti insieme con arrosto, purè, salsa di mirtilli rossi e tanti dolci le cui ricette risalgono ai tempi dei padri pellegrini.
Babbo Natale in Giappone
Babbo Natale è conosciuto anche in Giappone con il nome di Santa-San, ma si festeggia in maniera diversa rispetto all’Occidente. Non si tratta di una vera e propria festività religiosa, ma di un periodo in cui dovrebbero prevalere pace e felicità. È spesso una festa molto sentita da coppie di innamorati e famiglie con bambini piccoli, che escono a cena per mangiare pollo fritto e Christmas Cake per poi scambiarsi piccoli regali.
Natale ai Caraibi
In Suriname di Babbi Natale ne arrivano addirittura due: uno bianco, cioè San Nicola, e uno nero, chiamato Goedoe Pa, che lasciano doni e poesie nelle scarpe dei bambini, ma solo se le hanno lucidate alla perfezione la sera prima. Non manca nemmeno l’albero di Natale, che in questo caso viene rappresentato dal pino australiano.
In copertina foto di Gustavo Fring da Pexels