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È uno dei pochi miti che resiste. Ormai non si crede più alla cicogna che porta i bambini, al lupo nero che mangia i bambini… Ma a Babbo Natale sì. Finché a un certo punto all’improvviso arriva la fatidica domanda: Babbo Natale esiste? Per non arrivare impreparati all’inevitabile momento del quesito, ecco i consigli degli esperti.
Dipende dall’età
Quando dire che Babbo Natale non esiste ai propri figli? Su questo tema sono stati fatti anche degli approfonditi studi scientifici e “la risposta”, come riassume Massimo Di Giannantonio, docente di psichiatria all’università di Chieti, “non è univoca. Sicuramente una discriminante valida è l’età”.
Non deluderlo fino ai 5-6 anni
Fino ai 5-6 anni i bambini credono nel pensiero magico, cioè non ci sono grosse differenze tra fantasia e realtà. Per questo per loro è normale che Babbo Natale non solo esista, ma possa portare i regali a tutti nella stessa notte, si sposti con la slitta trainata dalle renne ed entri nel camino nonostante la pancia… Per loro Babbo Natale è un supereroe positivo, che fa solo del bene senza nulla chiedere in cambio (in fondo Babbo Natale porta i regali anche ai bambini più monelli…). Il consiglio degli esperti è di insistere a continuare la storia di Santa Claus, anche con tutti i riti conseguenti, come preparare il latte e i biscotti per le renne, per consentire loro di vivere come protagonisti questa meravigliosa storia. Le favole li aiutano a crescere…
Dai 6 ai 9 anni circa
In questa fase intermedia occorre seguire le inclinazioni del bambino. In genere, dicono gli esperti, il bambino arriva da solo a comprendere che Babbo Natale non esiste e che non è credibile che un vecchietto nemmeno tanto in salute possa da solo portare a tutti i bambini del mondo contemporaneamente i regali… Nemmeno Superman ce la farebbe! È però vero che in questa fase è ancora molto affascinato dalle storie fantastiche e quindi è in genere combattuto: fa continue domande ai genitori, anche molto pratiche del tipo quanti aiutanti ha, qual è la velocità della slitta… In questo caso conviene capire che cosa desidera il bambino. A volte vuole continuare a credere a questo mito e allora gli si può rispondere frasi del tipo: “Babbo Natale viene sempre per chi ci crede”, altre volte vuole sapere la verità, e in questo caso è bene essere sinceri ma con un tocco di magia, aiutando il bambino ad apprezzare lo stesso le favole, con frasi del tipo “Sì, Babbo Natale non esiste, ma è così bello crederci…”.
Dopo i 9-10 anni circa
Gli esperti fissano un’età limite al mito di Babbo Natale: i 9-10 anni. “Bisogna porsi il problema di rivelare la non esistenza di Babbo Natale” continua Di Giannantonio “quando il bambino ha raggiunto un’età in cui diventa difficile continuare a credere senza incorrere nello scherno o nelle critiche dei propri compagni di giochi. Il rischio è che dietro questa ostinazione nel difendere il mito di Babbo Natale ci sia la voglia di rimanere ancorati alla fantasia, rimandando il confronto con la realtà”. Naturalmente il tutto va rivelato con molta delicatezza, perché per il bambino sarà una scoperta molto amara.