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Un calzino rosso e uno verde, uno a fiori e l’altro a pois. Il 2 di febbraio, come ogni primo venerdì del mese di febbraio da qui a dieci anni, si celebra la Giornata dei calzini spaiati, un appuntamento che coinvolge i piccoli dell’asilo, i bimbi delle elementari ma anche mamme, papà e persino qualche austero professionista in giacca e cravatta, invitandoli ad indossare un paio di calzini diversi tra loro. Un modo per testimoniare che tutti, sia pur diversi, siamo uguali, speciali e unici. Vediamo quindi insieme cosa è questo appuntamento festoso e perché è importante celebrarlo. Magari anche leggendo insieme un libro.
Come nasce la giornata dei calzini spaiati
L’idea parte nell’ormai lontano 2013 e nasce nella mente di Sabrina Flapp, docente di sostegno in una scuola primaria del Friuli, con il proposito di celebrare in un modo semplice, immediato ma molto efficace la diversità e l’unicità, l’inclusività e l’accettazione dell’altro. L’ispirazione viene da personaggi come Pippi Calzelunghe e soprattutto da Patch Adams, l’inventore della terapia del sorriso nelle corsie degli ospedali, che ha fatto della sua stravaganza e della sua simpatia una vera e propria strategia a supporto degli altri, in particolare dei più piccoli che si trovano ad attraversare un momento difficile della loro vita. A Sabrina si sono unite poi Giulia Zoratto, Clara Zaghis, Edy Lovisetto, Silvia Blazina, tutte dell’Associazione VipFriulClaun Odv che, quasi per gioco, hanno deciso di indossare nelle corsie degli ospedali dove entravano come volontarie, un paio di calzini spaiati per testimoniare la bellezza dell’essere colorati, unici, amanti della vita. I social hanno fatto il resto, trasformando un’iniziativa locale in un evento di portata nazionale che ogni primo venerdì di febbraio (non si è scelta volutamente una data fissa che potrebbe cadere di sabato o di domenica quando i bambini non vanno a scuola) coinvolge bambini e adulti in un progetto che vuole, nella sua semplicità, dare il senso concreto che esiste una comunità capace, con il sorriso, di rispettare e difendere l’unicità di ogni suo membro.
Perché è importante festeggiarla
La Giornata dei calzini spaiati va vissuta ovviamente come un gioco: piccoli e grandi, mamme, papà, nonni, maestre e chiunque lo desideri può sbizzarrirsi a indossare ai piedi quello che desidera. Ma quello che conta è che i piccoli capiscano il significato di questo gesto: i calzini sono sempre calzini, non perdono la loro identità anche se sono diversi. Ed essere spaiati per loro non vuol dire essere tristi per aver perso un compagno uguale a loro, ma felici per averne trovato uno diverso ma altrettanto simpatico. Così succede anche per le persone che non perdono la loro dignità e il loro valore se sono diverse. Perché la diversità serve a rafforzare la loro unicità. Un messaggio per far capire ai piccoli che si può essere amici di tutti, anche di chi si vede come “diverso” perché è disabile o autistico, ha un colore di pelle differente, arriva da un altro paese o parla un’altra lingua. Concetti difficili che indossare calzini spaiati porta all’immediatezza, ma che necessitano comunque della mediazione dell’adulto. Per i più piccoli, infatti, mettersi due calzini diversi resta solo un gioco se i grandi non li preparano adeguatamente, a scuola come a casa, con giochi, letture, racconti, disegni, perché possano capire il senso profondo dell’iniziativa e l’importanza di testimoniare, anche attraverso un gesto, un valore fondamentale come quello dell’inclusività.
Cosa fare con i bambini per la giornata dei calzini spaiati
Oltre a indossare i calzini spaiati, i bimbi possono fare una foto dei propri piedi o di quelli di mamma e papà e condividerla sul profilo Facebook o Instagram dei genitori usando l’hashtag
#calzinispaiati2024. Per preparare i piccoli alla Giornata dei calzini spaiati ci si può divertire recitando insieme la Filastrocca dei Calzini Spaiati di Mimmo Mòllica
Sarà il figlio sbagliato,
il calzino spaiato?
Non si trova il fratello,
chi dei due è più monello?
Ma non siamo sbagliati,
siamo solo «spaiati»,
che non vuol dire persi,
ma soltanto «diversi».
Ed in fondo noi siamo fratelli,
non è detto che siamo gemelli,
non c’è uno più scaltro,
non siam fatti l’uno per l’altro,
o come dice qualcuno
non siam fatti l’altro per l’uno.
Pure Tizio con Caio
formavano un «paio»,
e non si sono mai persi,
son rimasti soltanto diversi.
I calzini poi possono diventare protagonisti di moltissimi giochi, trasformandosi ad esempio in burattini da muovere con le mani oppure in sagome colorate e ritagliate con cui creare cartelloni da appendere.
Per celebrare la Giornata dei calzini spaiati quest’anno si può anche leggere insieme ai piccoli il libro appena uscito e scritto dalle cinque ideatrici dell’evento. Si intitola “Una giornata straordinaria per i calzini spaiati” e racconta la storia di Pindu, Cico, Yu, Sbru e Colory, cinque teneri calzini spaiati, tutti diversi e per questo speciali. C’è qualcuno, però, che non ama i colori: è il signor Scolorito che li cattura per renderli grigi quanto lui. Ma per superare le difficoltà bisogna sempre restare uniti e questo i calzini spaiati lo sanno bene.
In copertina foto di Michela Wright via Unsplash.com
Guarda il nostro video sulla giornata dei calzini spaiati!
Guarda il nostro video sulla giornata dei calzini spaiati: cos’è, il suo significato e cosa vuole insegnare ai bambini.