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In tema di prevenzione, gli uomini risultano ancora troppo restii a sottoporsi a visite specialistiche. Questa tendenza, condizionata da tabù e scarsa cultura della prevenzione, porta a diagnosi spesso tardive. Gli uomini scoprono così di essere affetti da tumori ai testicoli o al pene solo quando si sottopongono, per esempio, a visite per problemi di infertilità.
Poche visite specialistiche
I dati di accesso a visite urologiche degli uomini sono allarmanti e non accennano a migliorare. Nel corso della propria vita ben otto uomini su dieci non si sottopongono nemmeno a una visita specialistica. Come sottolinea Roberto Salvioni, direttore del reparto di Chirurgia Urologica dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, stupisce questa tendenza prettamente maschile di recarsi dall’oncologo solo in presenza di una patologia ormai in fase avanzata. Non è raro, prosegue Salvioni, che la diagnosi di tumori ai testicoli o al pene avvenga quasi per caso, contestualmente a visite per problemi di infertilità.
Emergenza Hpv
I dati in tema di tumori maschili non fanno che sottolineare l’emergenza. Nel resoconto relativo al 2017 sono attesi circa 2.500 nuovi casi di tumori da Papilloma virus, che equivalgono all’1% di tutti i tumori maschili riscontrati. Occorre però fare una distinzione dettata dalle fasce di età. Sotto i 50 anni, infatti, questo tipo di problema è abbastanza frequente e rappresenta il 12% di tutti i casi riscontrati. Discorso diverso per gli over 50, per i quali questa forma di neoplasia risulta molto rara.
I giovani sono più a rischio
In tema di tumore ai testicoli, il trend non cambia e sono sempr i giovani a correre i rischi maggiori. In generale, i dati dimostrano un preoccupante +1,9% annuo di crescita delle percentuali di incidenza. L’infezione da Hpv aumenta di 4-8 volte il rischio di andare incontro a patologie più gravi. Il consiglio degli esperti non può che essere quello di vaccinare i ragazzi contro il Papilloma virus.
Gli accorgimenti salvavita
Per invertire la tendenza dell’aumento di tumori maschili sarebbero sufficienti un paio accorgimenti “salvavita” da introdurre a partire dal decimo anno di età. In prima battuta, è fondamentale iniziare i ragazzi a tutta una serie di pratiche atte a monitorare lo stato di salute dei genitali attraverso l’autopalpazione. A ciò occorre affiancare una corretta e costante pulizia delle zone intime, soprattutto nel periodo delle prime esperienze sessuali e, in particolare, per gli uomini che alla nascita non sono stati circoncisi. Infatti, nelle popolazioni in cui questa pratica è presente, il rischio di tumore al pene è molto basso. Ciò è dovuto all’assenza del prepuzio che, in chi non è circonciso, tende a trattenere secrezioni, portando a irritazioni croniche, da cui possono svilupparsi problemi più gravi.