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L’operazione alla prostata colpita da tumore potrebbe diventare meno invasiva, provocare meno dolore post-operatorio al paziente, lasciare una sola cicatrice e permettere una dimissione più rapida. Tutto questo grazie a un nuovo modo di operare il tumore alla prostata, messo a punto e realizzato in Italia, all’Ospedale San Raffaele Turro di Milano. Basta un’unica incisione all’interno dell’ombelico, con l’ausilio di un robot chirurgico, invece delle sei previste dall’intervento tradizionale.
Un intervento innovativo
L’operazione di prostatectomia radicale robotica “single port” è stata effettuata su un paziente milanese di 56 anni colpito da tumore alla prostata. L’ha eseguita il dottor Franco Gaboardi, esperto di chirurgia urologica mini invasiva e primario dell’Unità di Urologia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele Turro, una delle 18 strutture di eccellenza del Gruppo Ospedaliero San Donato. “L’intervento standard per via laparoscopica – spiega il dottore Gaboardi – prevede l’impiego del robot chirurgico attraverso 6 piccole incisioni, una a livello ombelicale e 5 a livello addominale. La peculiarità del nostro intervento – sottolinea – è l’ulteriore riduzione dell’invasività dell’operazione, realizzata tramite una sola incisione”.
Primo caso in Italia
L’operazione realizzata al San Raffaele è il primo caso in Italia di prostatectomia radicale robotica “single port”, ovvero praticata con un solo micro-taglio chirurgico. L’intervento single port, finora impiegato quasi esclusivamente per la riparazione di alcune malformazioni renali, quali la sindrome del giunto pieloureterale, ora è stato utilizzato per rimuovere un tumore alla prostata. Durante l’innovativa operazione, la prostata e i linfonodi del paziente sono stati asportati con l’ausilio del robot, ma per mezzo di un’unica incisione periombelicale e, attraverso lo stesso accesso, anche la vescica è stata poi ricollegata all’uretra per ripristinare la continuità anatomica.
Frequente nei Paesi occidentali
Il cancro alla prostata è la seconda causa di morte negli uomini, dopo il tumore al polmone e il più frequente tumore solido nei Paesi occidentali. Questa nuova tecnica porta speranza a chi deve sottoporsi all’intervento, visti i tanti vantaggi. Pur non potendo trarre conclusioni definitive, al di là del fattore estetico, i benefici di questo nuovo modo di operare riguardano soprattutto un’importante riduzione del dolore post-operatorio e una più rapida dimissione del paziente. Visto l’ottimo risultato ottenuto, è stato avviato, presso l’unità di Urologia dell’Ospedale San Raffaele Turro, un programma di interventi “single port” che verranno eseguiti sui pazienti affetti da tumore della prostata.