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Nuovi studi aprono scenari inediti per la cura del tumore alla prostata. In particolar modo, pare efficace un farmaco anticolesterolo nel trattare proprio il tumore alla prostata.
La scoperta americana
La ricerca, condotta da un’équipe dell’Università del Missouri e pubblicata sulla rivista Onco Targets and Therapy, ha evidenziato come un farmaco sperimentale anti-colesterolo possa rivelarsi efficace contro il cancro alla prostata.
Scoperto un legame
Così come si è spesso parlato della correlazione tra livelli di glicemia elevati e tumori, oggi pare chiaro il legame che intercorre tra il tumore alla prostata e il colesterolo cosiddetto “cattivo” (Ldl). Questo tipo di colesterolo andrebbe ad aumentare il rischio anche di altre neoplasie, come quelle a carico del seno, del colon, dei polmoni e della pelle. La colpa sarebbe degli Egfr (recettori del fattore di crescita dell’epidermide) che innescano la produzione di colesterolo, finalizzata alla riproduzione delle cellule (anche tumorali).
Il ruolo delle statine
Se, dunque, il colesterolo cattivo (Ldl) è uno dei responsabili dello sviluppo di tumore alla prostata, i ricercatori hanno pensato che un farmaco efficace contro il colesterolo potesse essere attivo anche contro le cellule tumorali. E in effetti sembra essere proprio così. Per ridurre il livello di colesterolo Ldl nel sangue vengono utilizzate le statine. Quest’ultime, quindi, possono essere usate anche per ridurre la diffusione del tumore alla prostata. La rivoluzione di questa scoperta sta anche nella possibile riduzione dell’uso di farmaci chemioterapici, più aggressivi e con più effetti collaterali.
Le cure tradizionali
Fino a ora, per trattare il tumore alla prostata sono state utilizzate solo la chemioterapia e la terapia ormonale di deprivazione androgenica che va a contrastare la proliferazione tumorale, inibendo la produzione di testosterone. Questo tipo di farmaci purtroppo può innescare una sorta di assuefazione che, unitamente ad alti livelli di colesterolo, porta il cancro a proliferare dopo un momentaneo arresto. Da qui, l’esigenza di applicare anche le terapie a base di statine.
La situazione in Italia
Oggi il tumore prostatico è uno dei più comuni a partire dai 50 anni di età. Fortunatamente, però, sono sempre di più coloro che si sottopongono a prevenzione con controlli periodici e seguono stile di vita adeguato. Inoltre, fortunatamente, il tumore alla prostata è a lenta crescita e, dunque, solo nel 3% dei casi dà metastasi.