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A rivelarlo è uno studio tutto italiano, diretto da Giovanni Alei, Urologo alla I facoltà di Medicina alla Sapienza di Roma e presidente della Società italiana chirurgia genitale maschile (S.I.C.Ge.M.): dolori pelvici, incontinenza e impotenza sono i disturbi derivati dalla prostatite, ossia dalla prostata infiammata. La forma di prostatite più comune è quella cronica, che interessa il 10-15% degli uomini con ghiandola prostatica infiammata, e può palesarsi a qualunque età.
Meno recidive con le onde d’urto
Per contrastare i problemi alla prostata infiammata, i ricercatori italiani hanno testato per un anno su 41 pazienti con l’impiego delle onde d’urto. I metodi tradizionali per curare le prostatiti croniche, infatti, spesso sono suscettibili di ricadute che ne compromettono gli effetti. I test di Alei hanno valutato gli effetti delle onde d’urto con una cadenza di una, sei e dodici settimane dalla terapia. Gli aspetti presi in esame riguardano qualità della vita, dolore percepito, struttura della prostata e livello del Psa, che è l’antigene della prostata.
Risultati più che positivi
I risultati sulla prostata sono più che positivi. Al termine delle dodici settimane, nella maggior parte dei 39 pazienti che hanno concluso correttamente la terapia, già dopo 3-4 applicazioni, è stato riscontrato un soddisfacente abbassamento del livello di dolore. Il tutto senza controindicazioni ed effetti collaterali indesiderati. La terapia, infatti, è poco invasiva e agisce direttamente sulla prostata interessata da infiammazione. Le onde d’urto intervengono a ridurre gli impulsi nervosi che provocano dolore e favoriscono la guarigione dei tessuti infiammati.
Anche contro la disfunzione erettile
Effetti positivi con l’impiego delle onde d’urto sono stati riscontrati anche riguardo la disfunzione erettile. Alei ha, infatti, diretto una seconda ricerca volta a dimostrare il positivo influsso che l’utilizzo di questa terapia può avere su un problema che può interessare anche i più giovani. Anche in questo caso, al termine di due anni di trattamento una volta alla settimana per sei settimane su 64 pazienti, i risultati sono stati più che positivi. A sei settimane dalla cura, infatti, sono stati riscontrati significativi miglioramenti nell’85% dei pazienti. Per il restante 15%, gli effetti sono stati buoni (10%) o assenti (5%).
Gli effetti durano nel tempo
L’impiego delle onde d’urto ha confermato gli effetti positivi anche sul lungo periodo, con risultati più che confortanti. Il monitoraggio notturno del livello di erezione ha rivelato come, a differenza delle terapie contro l’impotenza più comuni, gli effetti positivi siano duraturi e stabili. Si tratta di un’innovazione non da poco. Le onde d’urto, infatti, vanno a creare nuovi vasi nell’organo del paziente, restituendo un’erezione spontanea e non indotta.