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Gli italiani e la pancetta, un binomio ormai quasi indissolubile, anche se, sul fronte dell’obesità, nel nostro Paese si sono registrati progressi. Tra i Paesi europei, infatti, il nostro mostra segnali positivi, con una crescita del peso più contenuta. Meno virtuosi i maschi, che non rinunciano all’adorata “pancetta”. Preoccupanti, invece, i dati riguardanti i bambini e agli adolescenti.
La pancetta è di moda
La pancia degli uomini non passa di moda, anzi, per alcuni costituisce un tratto distintivo al quale le stesse donne non potrebbero rinunciare. L’uomo con la “pancetta” continua a piacere. Forse è per questo che il maschio italiano non ci rinuncia. In Italia, come nel resto dell’Europa, l’eccesso di peso tra gli adulti continua a diffondersi, ma nel nostro Paese in modo più contenuto. L’andamento è crescente, soprattutto tra i maschi con un aumento di oltre tre punti percentuali dal 2001 (da 51,2% nel 2001 a 54,8% nel 2015), secondo quanto segnala il rapporto annuale dell’Istat.
In sovrappeso bambini e adolescenti
Preoccupa la situazione del sovrappeso di bambini e adolescenti, poiché la crescita in Italia è tra le più alte in Europa e di considerevole interesse per le ricadute sulla salute pubblica dei prossimi decenni. Fast food, merendine e bibite gassate ancora sotto accusa, anche se l’analisi sugli stili alimentari mette in luce un aumento consistente del consumo giornaliero di verdure e ortaggi tra il 1995 e il 2015.
Più sportive le nuove generazioni
I più virtuosi nel consumo di frutta e verdura sono i nati dopo il 1965, ossia la generazione di transizione e la generazione del millennio. Per quanto riguarda l’attività fisica, nel 2015, il 33,5% delle persone con più di cinque anni pratica uno o più sport; il 23,9% si dedica al movimento con regolarità, il 9,6% saltuariamente. Tra le nuove generazioni, i livelli di pratica sono superiori a quelli delle generazioni precedenti.
Si fuma di meno, ma si beve di più
Dagli anni Ottanta in poi si è progressivamente ridotto il consumo di tabacco. Tra gli uomini, con o senza pancetta, le percentuali più basse di fumatori si osservano per i nati nel decennio 1956-1965. Tra le donne, invece, livelli considerevolmente più bassi si registrano solo dalle generazioni più recenti. Segnali negativi, invece, arrivano dal consumo di alcol: sono 8,4 milioni le persone di quindici anni e oltre che nel 2015 hanno avuto un comportamento a rischio. Il consumo abituale che eccede la quantità di assunzione raccomandata riguarda il 15,4% degli uomini e il 6,6% delle donne ed è più diffuso tra adulti e anziani; al contrario il binge-drinking, il consumo di sei o più bicchieri di bevande alcoliche in un breve lasso di tempo, coinvolge soprattutto i giovani con l’11,3% dei maschi e il 3,3% delle femmine.