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Molte donne si sentono mamme fin dai primi segnali sospetti, ancor prima di sottoporsi al test di gravidanza. Del resto, è il loro il corpo che si trasforma settimana dopo settimana per accogliere e crescere la nuova vita. E sono loro a sentire tutti i fastidi che la gestazione può comportare, ma anche una gioia indescrivibile quando il piccolo si muove nel pancione. Per i papà è tutto diverso. L’uomo, infatti, per i primi mesi è solo uno “spettatore”: può vivere la gravidanza solo dall’esterno e, per questo, spesso il suo senso paterno scatta più avanti.
Un periodo davvero speciale
Una donna, per quanto controllata, difficilmente riesce a rimanere distaccata durante la gravidanza. Sebbene in alcuni casi realizzi solo dopo qualche settimana che diventerà mamma, nel corso dei nove mesi acquista gradualmente consapevolezza di ciò che la aspetta e inizia a stabilire un legame molto intenso con il bebè che cresce dentro di lei. Lo stesso non accade all’uomo, non sempre perlomeno. Il papà, infatti, vive l’attesa da un punto di vista totalmente differente, per cui spesso non riesce a rendersi realmente conto di ciò che sta succedendo. Non si tratta di indifferenza o scarsa partecipazione, ma semplicemente di un tipo di partecipazione differente.
Dipende anche dal carattere
Molto, comunque, dipende dal carattere del futuro papà e dal rapporto che ha con la compagna. Ci sono uomini che si lasciano contagiare dall’entusiasmo fin dai primi giorni e vivono i nove mesi in trepidante attesa, condividendo ogni piccolo momento con la mamma. Altri uomini, invece, pur dimostrandosi attenti nei confronti della partener e felici del nuovo arrivo, non riescono a rendersi in conto fino in fondo di ciò che sta accadendo.
La vera consapevolezza arriva con la nascita
Spesso, è solo nel momento in cui stringe il piccolo fra le braccia che il papà si rende conto di essere diventato genitore ed è solo quando si trova alle prese con i nuovi compiti e le nuove responsabilità che realizza di avere un ruolo differente all’interno della famiglia.
Il ruolo della donna
Talvolta, nei nove mesi di attesa il papà può sentirsi escluso dal rapporto speciale che si crea fra la mamma e il bebè. Ecco perché è importante che la donna cerchi di coinvolgerlo il più possibile. Sì, per esempio, a condividere momenti di progettazione, come occuparsi insieme del corredino, della cameretta e discutere insieme di tutti i cambiamenti necessari ad accogliere il “nuovo venuto”. Anche frequentare i corsi pre-parto può essere molto utile per favorire la complicità dei futuri genitori. La mamma può aiutare il papà anche a esplicitare i suoi timori riguardo alla paternità: deve mostrarsi comprensiva e pronta all’ascolto, senza giudicare, ma solo ripetendogli che è normale avere dei timori, ma che tutto con il tempo può risolversi.