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Dal momento del concepimento in poi la donna è soggetta a una vera e propria “tempesta ormonale”, che nel corso dei nove mesi causa una serie di sconvolgimenti sia fisici sia psicologici. Ma anche l’uomo, a quanto pare, non è da meno. Secondo uno studio americano, infatti, il diventare padre è un vero e proprio processo che innesca cambiamenti a tutti i livelli, fin dalla gravidanza.
Lo studio su 29 coppie
La ricerca è stata condotta da un team di ricercatori americani, dell’Università del Michigan, ed è stata pubblicata sull’American journal of human biology. Ha riguardato 29 coppie in attesa del loro primo figlio. Gli autori hanno sottoposto entrambi i genitori ad alcuni prelievi di saliva nel corso della gravidanza. Lo scopo era capire cosa implica il fatto di diventare padre a livello ormonale.
I cambiamenti iniziano precocemente
Analizzando i livelli ormonali nei campioni di saliva dei partecipanti, gli studiosi hanno scoperto che non sono solo le donne a ritrovarsi con un nuovo assetto biologico nel corso dei nove mesi. Anche i papà devono fare i conti con una nuova situazione ormonale. “Fino a ora si pensava che nell’uomo cambiassero i livelli di alcuni ormoni solo alla nascita del bambino, ma abbiamo visto invece che i cambiamenti iniziano prima, all’inizio della gravidanza. Anche se è ancora difficile stabilire quale ne sia la causa” hanno commentato gli autori.
L’uomo diventa meno aggressivo
Stando ai dati raccolti nel corso dello studio, nella donna incinta si assiste a un aumento delle quantità di progesterone, estradiolo, cortisolo e testosterone, l’ormone maschile per eccellenza. E negli uomini? Avviene il contrario: l’ormone della forza e della virilità diminuisce. E come se i due sessi in qualche modo si livellassero. Probabilmente il fatto di diventare padre rende l’uomo meno aggressivo e più accudente: qualità che gli torneranno utili una volta nato il figlio.
Un adattamento naturale
“È la conferma di quanto, dal punto di vista etologico, ci aspettavamo: la donna diventa più protettiva (aumento del testosterone), l’uomo riduce i livelli di aggressività (diminuzione del testosterone) nei confronti del neonato. È anche un’evoluzione dei tempi. Rispetto a qualche anno fa, la quantità di tempo che i padri passano con i neonati supera oggi anche le sei ore al giorno” dice Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di Neuroscienze all’ospedale Fatebenefratelli di Milano. Organismo e natura, dunque, si adattano alla società che cambia, che vede sempre più coinvolti anche gli uomini nell’accudimento e nella gestione dei figli.