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Secondo uno studio finlandese, senza la giusta dose di magnesio, assumere vitamina D non aiuterebbe le nostre ossa a rimanere in salute. Anzi, in molti casi, un eccesso di vitamina D moltiplica il rischio fratture. Per fortuna, si può ricavare la giusta quantità di magnesio da numerosi cibi.
Una vitamina indispensabile
La vitamina D è molto importante per la salute. Agisce sul metabolismo minerale e sul sistema immunitario, aiutando anche a scongiurare tumori e malattie cardiovascolari. Uno studio pubblicato su The Journal of the American Osteopathic Association dimostra però come l’azione positiva della vitamina D sia legata a doppio filo alla giusta quantità di magnesio nell’organismo. Un carenza di magnesio impedisce infatti alla vitamina D di essere assorbita correttamente. L’allarme lanciato da Mohammed Razzaque, del Lake Erie College in Ohio, è rivolto principalmente a chi assumere integratori di vitamina D. I rischi sono molti. Senza un’adeguata quantità di magnesio nel corpo, assumere integratori, non solo non aiuta a stabilizzare i livelli di vitamina D nel sangue, ma alza la quantità di calcio nel nostro organismo.
Attenzione agli effetti collaterali
Se il magnesio scarseggia, la vitamina D non viene assorbita. Il derivante eccesso di calcio finisce per depositarsi nelle arterie, con rischi per la salute cardiovascolare. Come dimostrato da uno studio finlandese pubblicato sull’European Journal of Epidemiology, con scarse quantità di magnesio raddoppia il rischio di fratture ossee. Le ossa richiedono infatti il 50-70% del magnesio contenuto nel nostro organismo. Se i valori di magnesio scendono sotto i 20-28 grammi, le ossa ne assorbono una quantità tale da non permettere il corretto svolgimento di funzioni come attività cerebrale a muscolare, regolazione del metabolismo dei grassi a della pressione. Tutte funzioni che necessitano del magnesio per essere svolte al meglio.
Un problema, molte soluzioni
La carenza di magnesio non è comunque molto diffusa. Basti pensare che il deficit medio nella popolazione è compreso tra il 2,5% e il 15%. Questo particolare minerale è infatti contenuto in molti legumi, nella frutta secca a guscio, nei cerali integrali, nella verdura, ma anche nell’acqua minerale e nel cioccolato fondente. Il rischio di carenza cresce con un’alimentazione scorretta, caratterizzata da troppi cereali raffinati, grassi, zuccheri, fosfati e cibi di origine industriale, ma anche in chi soffre di patologie che alterano l’assorbimento intestinale dei minerali e in chi assume farmaci come diuretici o antibiotici. Il problema maggiore è che, con sintomi come stanchezza, affaticamento muscolare, crampi e irritabilità, risulta difficile individuare univocamente e con certezza una situazione di carenza di magnesio. Risulta dunque fondamentale tenere sotto controllo i valori di magnesio prima di assumere integratori di vitamina D.