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Indubbiamente, per le nonne correre appresso a un bimbo tutto il giorno, controllando che non si metta mai in situazioni di pericolo e facendo il possibile per rispondere alle sue richieste, è stancante. Ma estremamente benefico per il cervello. La conferma arriva da uno studio condotto da un team di ricercatori americani, della North American Menopause Society, pubblicato sulla rivista Menopause.
Uno studio sulle nonne e il loro tempo libero
La ricerca ha riguardato 186 donne di età compresa fra i 57 e i 68 anni. Di queste 120 erano nonne. Tutte sono state invitare a rispondere a dei questionari su come trascorrevano il tempo libero e, in particolare, sulle ore dedicate alla cura dei nipoti. I ricercatori, inoltre, hanno sottoposto tutte le partecipanti a tre test cognitivi. Lo scopo era capire se e come le attività svolte potessero influire sulle capacità intellettive.
Poco stimola, troppo stanca
L’analisi dei risultati ha rivelato che le nonne che trascorrevano abitualmente un giorno alla settimana con i nipoti avevano ottenuto punteggi più alti in due test cognitivi su tre rispetto alle coetanee che non si occupavano mai di bambini. Ma i benefici si annullavano se il tempo dedicato ai nipoti era eccessivo. Nelle nonne che si prendevano cura dei piccoli cinque giorni alla settimana, infatti, si sono registrate una velocità di elaborazione mentale, un’attenzione e una capacità nell’immagazzinamento temporaneo dei dati e delle informazioni inferiori.
Rischio minore di sviluppare forme di demenza
“Le donne anziane se socialmente impegnate hanno migliori funzioni cognitive e un minor rischio di sviluppare forme di demenza. Come spesso accade anche in questo caso, però, il troppo nuoce” ha commentato Margery Gass, direttore esecutivo della North American Menopause Society. Probabilmente le nonne che si occupano dei nipoti a tempo quasi pieno ritengono di essere quasi sfruttate dai figli e sono sottoposte a un eccessivo stress fisico e mentale.