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Nel corso del 2021 in Italia sono nati 399.431 bambini. Per la prima volta il numero di nuovi nati nel nostro Paese scende sotto quota 400 mila: i dati arrivano dal rapporto Istat 2021 sugli indicatori demografici, che mette in evidenzia come il totale delle nuove nascite registrate rappresentino il record storico di minore natalità mai registrato nella storia d’Italia. Ecco perché in Italia si fanno sempre meno figli.
Perché in Italia si fanno sempre meno figli?
I nati da popolazione residente nel corso del 2021 sono stati 399.431, in diminuzione dell’1,3% rispetto al 2020 e quasi del 31% a confronto col 2008, anno in cui iniziarono a diminuire le nascite in Italia.
Ma perché in Italia si fanno sempre meno figli? Le motivazioni sono diverse: tanto per iniziare, i giovani oggi tendono a rimanere nella famiglia di origine più a lungo rispetto al passato e questo comportamento è a sua volta dovuto a molteplici fattori, tra cui il protrarsi dei tempi necessari alla formazione e le difficoltà che incontrano i giovani a entrare nel mondo del lavoro. A questi elementi si deve aggiungere poi la diffusa instabilità del lavoro e una conseguente difficoltà di accesso al mercato immobiliare. Se, poi, si considerano anche la tendenza di bassa crescita economica perdurante ormai da più di un decennio e i due anni di pandemia mondiale da Covid-19 che hanno accentuato le incertezze lavorative e le insicurezze, non è difficile comprendere perché per i giovani non sia semplice decidere di fare figli.
Calo della natalità: quanto è responsabilità del Covid-19?
Anche il Covid-19 ha influito sul calo delle nascite registrato nel 2021. “Il Covid-19, unitamente alle restrizioni forzate sul piano della mobilità residenziale e dei matrimoni ha prodotto un impatto psicologico specifico nel 2020 (perlomeno a partire dal mese di marzo) che ha avuto conseguenti effetti sulle scelte riproduttive portate a termine nel 2021”, si legge nel report dell’Istat. “Se si fosse procreato con la stessa intensità e col medesimo calendario di fecondità del 2019, quando si registrarono 420 mila nascite, nel 2021 se ne sarebbero osservate circa 405 mila, anziché 399 mila”, continua il report. “Dunque, il solo effetto strutturale legato al processo di invecchiamento e riduzione della popolazione femminile in età feconda comporta un calo – a parità di calendario riproduttivo – di almeno 15 mila nascite. L’ulteriore calo di 6 mila nascite è frutto della reale contrazione dei livelli riproduttivi sui quali gli effetti pandemici hanno inevitabilmente esercitato una funzione”.
Fonti / Bibliografia
- Indicatori demograficiAl 1° gennaio 2022 i residenti in Italia sono 58 milioni 983 mila, 253mila in meno in un anno