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I bambini che mangiano in famiglia hanno più successo sia a livello sociale sia a scuola. Anche in questi tempi di internet e videogiochi, è il modello tradizionale del pasto consumato a tavola, chiacchierando e confrontandosi ogni giorno con i familiari, la scelta vincente. Lo ha rivelato una ricerca condotta dalla University of Oklahoma and Oklahoma State University, negli Stati Uniti. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Family Psychology.
24 mila bambini sotto esame
Gli scienziati hanno analizzato le abitudini alimentari, il comportamento, il rendimento scolastico e le competenze sociali di oltre 24mila bambini presi come campione della ricerca scientifica. Dai risultati è emerso che condividere insieme alla famiglia i pasti può essere davvero vantaggioso per i più piccoli. I bambini dai sei agli undici anni d’età, infatti, che mangiano in famiglia hanno migliori abilità sociali e vanno meglio a scuola di circa il 10 per cento rispetto ai coetanei.
Conta molto la stabilità
I ricercatori non hanno specificato il numero di pasti ideali da condividere con la famiglia, ma sono convinti che ne siano necessari almeno 4 per ottenere dei vantaggi. Gli scienziati hanno cercato di motivare i risultati, per un certo verso sorprendenti, a cui è giunta la ricerca. Del resto, è noto agli psicologi dell’età infantile che i bambini per acquisire sicurezza e fiducia in se stessi hanno bisogno della routine, della stabilità e infatti: “È possibile che le caratteristiche organizzative dei pasti in famiglia – hanno detto i ricercatori – forniscano una struttura, un ordine e una prevedibilità che fornisce stabilità ai bambini”. E quando acquisiscono fiducia e sicurezza, i bambini hanno poi gli strumenti per avere relazioni sociali più soddisfacenti e anche ottenere migliori risultati a livello scolastico.