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Il tempo libero trascorso all’aria aperta e nei parchi pubblici aiuta la crescita dei bambini all’insegna dei corretti stili di vita e soprattutto acontrastare l’obesità. Ecco perché, secondo uno studio condotto dai ricercatori della University of Missouri e della University of Minnesota, aumentare la disponibilità e la qualità dei parchi pubblici potrebbe aiutare a ridurre i livelli di obesità giovanile. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica “Preventative Medicine” e invita le autorità locali a puntare sul “verde”. Perché vivere a contatto con la natura aiuta a crescere bene.
I parchi favoriscono lo sport
Lo studio americano ha messo in evidenza un aspetto particolare. I ricercatori hanno scoperto che nelle contee del Minnesota, dove sono piu’ presenti diversi percorsi naturalistici e terreni forestali, si hanno livelli più elevati di attività fisica giovanile e, di conseguenza, ridotti tassi di obesità.
L’appello degli esperti
Ecco perché gli scienziati invitano i governi locali a valutare le proprie risorse ricreative all’aperto per capire se è possibile migliorarle, invogliando i cittadini a fare più attività fisica. La ricerca si è focalizzata sullo studio delle qualità specifiche delle aree ricreative all’aperto in modo da capire quali fossero gli elementi maggiormente funzionali – come per esempio campi da gioco – ad aumentare i livelli di attività fisica. Spiega Wilhelm Stanis, autore dello studio: “Questa ricerca dimostra l’importanza di diversificare i tipi di terreni pubblici disponibili per i residenti della comunità, in particolare in quelle che lottano con alti tassi di obesità tra i giovani”.
È allarme obesità infantile
L’obesità infantile rappresenta oggi una delle grandi emergenze sanitarie dei Paesi industrializzati e l’Italia detiene, purtroppo, uno dei primati negativi europei di bambini e adolescenti con eccesso di peso. Il sistema di sorveglianza in età infantile del ministero della Salute ha recentemente riportato che nel nostro Paese il 25% di bambini ha un eccesso ponderale, con un picco che si registra nella fascia d’età 9-11 anni, dove il 23% della popolazione risulta essere sovrappeso e il 13% francamente obesa.
Le principali cause
Il ruolo importante in questo dramma che si chiama obesità sono le scorrette abitudini alimentari, caratterizzate da dieta sregolata per quantità (colazione spesso saltata, numerosi fuori pasto) e qualità (cibi ipercalorici ricchi di acidi grassi di origine animale, scarso consumo di fibre, quali frutta, verdura e legumi). Ma non solo. I bambini fanno poca attività fisica.