L’obesità si combatte con attività fisica nei parchi pubblici

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 21/10/2014 Aggiornato il 21/10/2014

Il tempo libero trascorso nei parchi pubblici aiuta a contrastare l’obesità. Ecco perché l’invito è aumentare la qualità degli spazi verdi cittadini

L’obesità si combatte con attività fisica nei parchi pubblici

Il tempo libero trascorso all’aria aperta e nei parchi pubblici aiuta la crescita dei bambini all’insegna dei corretti stili di vita e soprattutto acontrastare l’obesità. Ecco perché, secondo uno studio condotto dai ricercatori della University of Missouri e della University of Minnesota, aumentare la disponibilità e la qualità dei parchi pubblici potrebbe aiutare a ridurre i livelli di obesità giovanile. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica “Preventative Medicine” e invita le autorità locali a puntare sul “verde”. Perché vivere a contatto con la natura aiuta a crescere bene.

I parchi favoriscono lo sport

Lo studio americano ha messo in evidenza un aspetto particolare. I ricercatori hanno scoperto che nelle contee del Minnesota, dove sono piu’ presenti diversi percorsi naturalistici e terreni forestali, si hanno livelli più elevati di attività fisica giovanile e, di conseguenza, ridotti tassi di obesità.

L’appello degli esperti

Ecco perché gli scienziati invitano i governi locali a valutare le proprie risorse ricreative all’aperto per capire se è possibile migliorarle, invogliando i cittadini a fare più attività fisica. La ricerca si è focalizzata sullo studio delle qualità specifiche delle aree ricreative all’aperto in modo da capire quali fossero gli elementi maggiormente funzionali – come per esempio campi da gioco – ad aumentare i livelli di attività fisica. Spiega Wilhelm Stanis, autore dello studio: “Questa ricerca dimostra l’importanza di diversificare i tipi di terreni pubblici disponibili per i residenti della comunità, in particolare in quelle che lottano con alti tassi di obesità tra i giovani”.

È allarme obesità infantile

L’obesità infantile rappresenta oggi una delle grandi emergenze sanitarie dei Paesi industrializzati e l’Italia detiene, purtroppo, uno dei primati negativi europei di bambini e adolescenti con eccesso di peso. Il sistema di sorveglianza in età infantile del ministero della Salute ha recentemente riportato che nel nostro Paese il 25% di bambini ha un eccesso ponderale, con un picco che si registra nella fascia d’età 9-11 anni, dove il 23% della popolazione risulta essere sovrappeso e il 13% francamente obesa.

Le principali cause

Il ruolo importante in questo dramma che si chiama obesità sono le scorrette abitudini alimentari, caratterizzate da dieta sregolata per quantità (colazione spesso saltata, numerosi fuori pasto) e qualità (cibi ipercalorici ricchi di acidi grassi di origine animale, scarso consumo di fibre, quali frutta, verdura e legumi). Ma non solo. I bambini fanno poca attività fisica.

 

In breve

PIU’ “VERDE” PER RESTARE IN FORMA

Aumentare la disponibilità e la qualità dei parchi pubblici potrebbe aiutare a ridurre i livelli di obesità giovanile. 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Test di Coombs negativo dopo l’immunoprofilassi: perché?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Dopo l'immunoprofilassa il test di Coombs deve risultare positivo, a conferma che l'iniezione ha determinato l'effetto voluto. Se risulta negativo è opportuno appurarne la ragione.   »

Benzodiazepine in 34^ settimana di gravidanza: ci sono rischi?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche...  »

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Fai la tua domanda agli specialisti