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Una ricerca effettuata da Kristen Knutson, professore associato di neurologia alla Northwestern University, poi pubblicato sulla rivista Chronobiology International, ha evidenziato che le persone che hanno l’abitudine di svegliarsi presto (perché si coricano presto la sera) si ammalano meno e vivono più a lungo di chi invece ama fare le ore piccole e, quindi, al mattino si sveglia con difficoltà se deve e tende a dormire fino a tardi quando può.
Uno studio lungo sei anni
Hanno aderito allo studio 433.268 persone, di età compresa tra i 38 e i 73 anni. I ricercatori hanno diviso i partecipanti in 4 sottogruppi a seconda di quanto ognuno di essi fosse mattiniero o nottambulo. All’interno di questi sottogruppi sono stati individuati i super-mattinieri (“quelli delle 5 del mattino e di massimo le 9 di sera”); i medi-mattinieri (meno integralisti dei primi); i super-nottambuli (persone che dormono tutta la mattina) e i medi-nottambuli (più moderati degli altri ma, comunque, con preferenza per la vita notturna). Lo stato di salute di tutti è stato tenuto sotto controllo per sei anni, al termine dei quali sono state tirate le somme.
Meno a rischio di malattie
Quello che è emerso è che i “tipi gufo”, cioè i nottambuli, hanno in media il 10 per cento in più del rischio di morte per le più svariate cause dei “tipi allodola”, che sono appunto i mattinieri. Ma non solo: rispetto ai mattinieri, chi dorme poco di notte è molto più a rischio, rispetto a chi ha un sonno notturno regolare, di sviluppare tutta una serie di malattie che vanno dal diabete ai disturbi respiratori, gastrointestinali e dell’umore. La relazione tra salute e abitudini riguardo al sonno non è ancora stata chiarita anche se è possibile che le ore piccole indeboliscano il sistema immunitario, rendendo più vulnerabili dal punto di vista della salute e più instabili emotivamente. Svegliarsi presto, invece, sembra tonificarlo.
Da gufi ad allodole
Sebbene occorra ancora approfondire queste associazioni, lo studio evidenzia un potenziale svantaggio dell’avere un ‘fuso orario’ spostato in avanti e consiglia ai nottambuli di cambiare gradualmente il proprio orologio biologico, andando notte dopo notte a letto un pochino prima e bandendo le tecnologie (smartphone, pc, tablet etc) nelle ore serali.