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Il parallelismo tra crescere i figli e sbrigare le pratiche al lavoro non è mai stato così concreto. Una corrispondenza che purtroppo si lega a tutta una serie di problematiche come esaurimento, depressione e distacco dalla realtà. Lo conferma una ricerca dell’Università Cattolica di Lovanio, in Belgio, pubblicata sulla rivista Frontiers in Psychology, che ha indagato sulla sindrome da genitore perfetto.
Genitori perfetti… ed esauriti
Puntare a impersonare il ruolo di genitore perfetto comporta dei rischi e abbassa il livello di salute. Quello che sul lavoro è chiamato burnout, o esaurimento, in famiglia diventa la sindrome da genitore perfetto. Il burnout è uno stato di stress che porta chi ne soffre a manifestare esaurimenti, frustrazione, apatia, nervosismo e inefficacia. A pagarne maggiormente le conseguenze sono quei padri e quelle madri superansiosi e portati a voler monitorare e gestire tutti gli impegni dei figli con enorme dispendio di energie.
Carichi di lavoro troppo elevati
L’indagine belga ha preso in esame un campione di circa 2.000 genitori e ha scoperto che a sentirsi completamente sopraffatto dagli impegni della famiglia sia un genitore su dieci: circa il 13% degli intervistati e per l’esattezza il 12,9% delle madri e l’11,6% dei padri.