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In Italia la fecondazione assistita è ancora una strada in salita. Chi decide di farvi ricorso, rivela in un rapporto la dottoressa Rebecca Abigail Autorino, psicologa clinica e responsabile del progetto “Insieme”, che si occupa di accompagnamento e supporto psicologico e sociale delle coppie, è costretto ad affrontare ostacoli, discriminazioni e disparità legislative. L’infertilità, invece, è un problema che necessita di essere non solo riconosciuto e trattato: cure mediche e accompagnamenti psicologici dovrebbero essere un diritto per ogni coppia. Le cose non cambiano se si vuole adottare un bambino). Insomma, chi vuole un bimbo attraverso la fecondazione assistita o adozione ha davanti a sé un percorso a ostacoli.
Tariffe diverse da Regione a Regione
Riguardo la Procreazione medicalmente assistita il Servizio sanitario nazionale non dà a tutte le coppie la possibilità di accedervi con tariffe uniformate in tutto il territorio nazionale: nonostante questa procedura sia ormai inserita nei nuovi Lea, manca una tariffa unica di rimborso nei centri convenzionati nelle varie regioni, ricorda l’avvocato Gianni Baldini, direttore generale della Fondazione della Pma, che, in collaborazione col Progetto Insieme, la Società scientifica Pamegeiss e le associazioni storiche di pazienti SoS Infertilità e l’Altra Cicogna Onlus, si sta occupando del problema. Le prime coppie hanno già ottenuto possibilità di rimborso e autorizzazioni a effettuare la Pma fuori regione senza affrontare lunghe liste d’attesa nei centri pubblici regionali, come accade in diverse regioni del Sud Italia.
Tempi biblici per le adozioni
Anche gli iter di adozione nazionale e internazionale necessitano di profondi cambiamenti, non solo nelle modalità di accompagnamento delle coppie ma anche nei supporti economici, per l’adozione internazionale, e nei lunghi tempi d’attesa: dai 2 ai 4 anni, per ottenere l’idoneità dal Tribunale per i minorenni. Insomma che sia con fecondazione assistita o adozione, avere un bambino per le coppie infertili è ancora troppo difficoltoso. C’è poi – tutt’altro che di poco conto – il problema delle spese: una recente ricerca del Cergas Bocconi colloca il valore del costo sostenuto dagli enti sul territorio nazionale in almeno 7.500 euro, che si trasferiscono poi sulle famiglie, rendendo molto oneroso il percorso adottivo, specie in un contesto complessivo di crisi economica.