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Quello dei compiti è spesso un tasto dolente: ci sono bambini che riescono a gestire in autonomia i lavori assegnati dalle insegnanti per casa e altri che invece hanno bisogno di un aiuto compiti. Ma come capire se la scelta migliore è quella di rivolgersi ad una figura esterna per ripetizioni e aiuto compiti che consenta ai bambini di imparare a destreggiarsi con i compiti a casa e che permetta loro di colmare alcune lacune?
I fattori da valutare sono tanti: prima di tutto l’età del bambino o del ragazzo. I bambini ai primi anni della scuola primaria vanno sicuramente supervisionati e aiutati in caso di bisogno, ma la necessità di un eventuale aiuto più strutturato si comincia ad avvertire negli ultimi anni di scuola primaria e soprattutto alle medie, quando i compiti a casa aumentano di mole e di complessità. Anche la scelta tra l’aiuto di mamma e papà o l’intervento di un esperto è molto personale e dipenderà dalle esigenze e dalle caratteristiche dello studente e della sua famiglia. Vediamo insieme tutto quello che c’è da sapere sull’argomento!
Quando è il caso di aiutare i figli nei compiti o chiedere a un esperto
Per quanto riguarda le modalità di aiuto compiti da adottare non esistono regole valide in senso assoluto: tutte le opzioni sono valide, ma per essere davvero efficaci devono essere in grado di rispondere alle esigenze specifiche di ciascuna famiglia, che andranno quindi individuate e valutate con attenzione.
Per decidere se ripetizioni e aiuto compiti andranno affidati ad un esperto o possono essere svolti da mamma e papà bisognerà tenere in considerazione prima di tutto dalla disponibilità pratica e anche emotiva dei genitori. Per svolgere al meglio questo ruolo, infatti, bisogna ovviamente avere del tempo da dedicarvi. Non solo: è anche necessario avere la giusta predisposizione per approcciarsi a questa attività, che in certi casi può essere molto faticosa e snervante.
Non sempre, infatti, si innesca subito un perfetto meccanismo di collaborazione. Alcuni bambini possono mostrare una certa resistenza, altri scoraggiarsi facilmente, altri distrarsi in continuazione, altri ancora opporre aperta resistenza. Insomma, quello dei compiti può essere un momento particolarmente complesso da gestire, per questo non tutti i genitori riescono effettivamente a occuparsene, anche se nelle intenzioni vorrebbero tanto farlo.
È importante anche la fascia oraria di disponibilità: idealmente, infatti, sarebbe meglio che i bambini svolgessero il lavoro assegnato dalle insegnanti nelle ore pomeridiane e non serali, quando sono stanchi e hanno bisogno di riposare. Un ruolo importante è giocato, poi, dalla mole di esercizi da svolgere a casa: se il carico è elevato, il tempo dei genitori potrebbe non essere sufficiente. Ovviamente, molto dipende anche dalle competenze di mamma e papà: mano a mano che il figlio cresce e le richieste diventano complesse, potrebbe non essere così facile aiutarlo con i compiti.
Se poi il bambino ha bisogno di sostegno solo in una determinata materia, può avere più senso pensare a ripetizioni mirate, mentre se ha la necessità di apprendere un metodo di studio, di diventare più autonomo e di imparare a organizzarsi potrebbero essere più indicate altre opzioni.
Le opzioni a disposizione per ripetizioni e aiuto compiti
Dopo aver analizzato la situazione della propria famiglia e le esigenze dello studente e soppesato i pro e i contro di ciascuna scelta, si può scegliere la soluzione che sembra più adatta. Tra le opzioni disponibili, oltre all’aiuto di mamma e papà, ci sono:
- l’affiancamento da parte di un altro membro della famiglia come ad esempio un fratello maggiore, un cugino o uno zio;
- l’affiancamento da parte di uno studente più grande, che può aiutare a svolgere i compiti ma che non ha ancora l’esperienza e le competenze di una persona laureata o di un insegnante;
- l’affiancamento da parte di una persona laureata o di un insegnante;
- i servizi di aiuto compiti offerti sul territorio da parte di cooperative, comuni, parrocchie e associazioni.
Si può anche procedere per tentativi, cioè provare la soluzione che sulla carta sembra la migliore e darsi un po’ di tempo per capire se può funzionare, poi fare il punto e valutare i risultati ottenuti. Se non si è soddisfatti si può provare ad adottare un’altra strategia, mettendo poi a confronto i risultati.
A chi rivolgersi?
Come individuare l’esperto più adatto per ripetizioni e aiuto compiti? Sicuramente, il passaparola è un metodo molto valido, anche se non bisogna dimenticare che ogni esperienza è a sé. In alternativa ci ci può rivolgere ai servizi presenti sul territorio, chiedere consiglio alle insegnanti, ad altri genitori o in biblioteca, provare a cercare online. In ogni caso sarà la prova pratica a stabilire se la decisione presa è quella giusta: in caso contrario, si può sempre cambiare.
L’età giusta per le ripetizioni
In genere nei primi anni della scuola primaria la mole di lavoro da svolgere a casa è limitata e molti bambini riescono ad affrontarla senza grosse difficoltà. Questo non significa però che non sia mai necessario l’intervento dei genitori. I piccoli studenti che hanno appena iniziato il percorso scolastico spesso non hanno ancora scoperto le proprie risorse e non si sono messi molto alla prova, per cui hanno bisogno di essere accompagnati nell’acquisizione di una maggiore autonomia. Nella maggior parte dei casi, dunque, mamma e papà devono supportare i figli, per esempio mostrando loro come scrivere sui quaderni, come cancellare senza stropicciare le pagine, come curare il materiale scolastico e come fare la cartella. È importante però non sostituirsi a loro: l’obiettivo è renderli progressivamente indipendenti, ricorrendo anche all’utilizzo di frasi motivazionali.
Quando invece comincia lo studio vero e proprio e gli esercizi da svolgere a casa diventano più impegnativi può rendersi necessario un aiuto compiti maggiore. Questo in genere avviene negli ultimi anni della scuola primaria, ma specialmente alle scuole medie, in cui vengono gettate le basi di molte materie e dove il lavoro diventa molto più complesso. Se i ragazzi non riescono a stare al passo con gli insegnanti e con il resto della classe, perciò, a partire dalla fine della scuola primaria e soprattutto all’inizio della scuola secondaria di primo grado si possono programmare delle ripetizioni bambini nelle materie in cui l’alunno ha più difficoltà.
Ripetizioni estive bambini e ragazzi
I compiti delle vacanze non sempre sono amati dai ragazzi, ma servono a “mantenere l’allenamento” durante i mesi estivi; questo è anche il periodo migliore per recuperare eventuali lacune in alcune materie. Oltre a pianificare un programma di studio per l’estate per poter svolgere i compiti nei tempi stabiliti (ma anche per dedicarsi il meritato riposo e tanto svago), si possono quindi programmare anche delle ripetizioni estive con insegnanti o persone esperte che possano aiutare gli studenti nelle materie in cui hanno avuto maggiori difficoltà durante l’anno scolastico. Si possono valutare anche le ripetizioni online, che hanno il vantaggio di poter essere svolte da remoto anche dal luogo dove si è in vacanza, evitando così di dover interrompere il proprio programma di studio e di recupero.
In copertina foto di Mikhail Nilov via Pexels.com