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Come spiegare il lutto ai bambini? Tutti i genitori si pongono prima o poi questa domanda. La morte fa parte della vita e anche i più piccoli ne possono entrare in contatto se, per esempio, viene a mancare un parente anziano, la bestiola di casa, oppure semplicemente si partecipa a un funerale. È un tema delicato, che si tende a rimandare per non causare dolore ai più piccoli. Eppure è bene sapere come spiegare il lutto ai bambini.
Come preparare i bambini all’esperienza del lutto
Non sempre è facile sapere come spiegare la morte ai bambini. Per questa ragione molte famiglie cercano di evitarlo, nella speranza che un bimbo non si renda molto di quello che sta succedendo, proprio perché è piccolo. In realtà, anche nei primi anni di vita un bambino percepisce perfettamente una situazione di dolore o tristezza legata a una malattia o alla morte di una persona cara. Per questo, fornire spiegazioni chiare, adatte alla sua età e capacità di comprensione è importante per evitare che si dia da solo delle risposte sbagliate che potrebbero essere per lui fonte di ansie e di paura.
La percezione della morte nelle varie età
A seconda dell’età, un bambino ha diversi modi per elaborare l’esperienza del lutto.
Fino ai cinque anni, i piccoli non comprendono il concetto di morte ma avvertono e interiorizzano il clima di tristezza e dolore che li circonda. Possono dimostrare il proprio disagio andando incontro a regressioni, come tornare a bagnare il letto, succhiarsi il pollice, avere crisi di pianto. Spesso pensano che la persona possa tornare. In questa fase è essenziale rassicurarli prima di tutto con l’affetto, con abbracci e con più attenzioni.
Dai sei agli otto anni, hanno un concetto più chiaro dell’assenza, anche se faticano a identificarla come definitiva. Iniziano ad avvertire la tristezza, che però percepiscono soprattutto come rabbia per avere subito una perdita. In questa fase l’immaginazione è fervida, quindi può capitare che inizino a temere per la salute e la vita anche di altri componenti della famiglia. Possono avere difficoltà di concentrazione a scuola, problemi a dormire e crisi di pianto.
Aiutare i bambini a superare un lutto: come fare?
Girare attorno all’argomento, evitando quindi che il bambino partecipi al funerale, distraendolo e portando la sua attenzione su altro è controproducente. È, invece, essenziale aiutare il piccolo a prendere consapevolezza della perdita e della morte, a elaborarla e a gestire le emozioni che questa provoca. Ecco qualche consiglio.
- Lasciare trapelare le proprie emozioni: è giusto che il piccolo veda i genitori o i nonni tristi e infelici. Non è un segno di debolezza ma una reazione naturale. Il piccolo si sente, quindi, autorizzato a esprimersi nello stesso modo, legittimando le proprie emozioni che sono naturali e non qualcosa di cui vergognarsi.
- Non evitare il discorso: se il bambino è abbastanza grande da chiedere perché non vede più il nonno, la zia o il cagnolino, non è giusto sdrammatizzare, dirgli di non pensarci e così via. I suoi interrogativi meritano una risposta. Ciascuno può individuare le proprie modalità di spiegazione, a seconda della sensibilità e delle abitudini a comunicare.
- Essere sempre chiari: non ci si deve limitare a spiegare a un bambino che il nonno era malato. Questo potrebbe creare nel piccolo momenti di paura ogni volta che vede che un genitore o il fratello hanno la febbre o prendono un farmaco. Si deve dire che era una malattia molto seria (come durante la pandemia), mentre avere l’influenza o il raffreddore è normale e si guarisce.
- Stimolare la comunicazione: se si nota che il bambino tende a chiudersi in se stesso, è importante stimolare in lui la capacità di comunicare le proprie emozioni e le manifestazioni affettive.
- Favorire nel bambino una vita sana: attività fisica e interazione con i coetanei hanno effetti positivi sull’umore e lo aiutano a superare il periodo di difficoltà psicologica legato al lutto.
La morte di una persona cara: spiegarlo attraverso i racconti e le favole
Per sapere come spiegare il lutto ai bambini è anche possibile ricorrere a semplici racconti che lui è in grado di comprendere. Esempi legati alla natura possono rassicurare il bambino e legare il pensiero del caro defunto a qualcosa di piacevole, che è sempre vicino. Ci sono casi di bambini che identificano, per esempio, il nonno andato in cielo con una stella, oppure con le nuvole. Ogni volta che le vedono, sentono la persona amata più vicina. Con il tempo, la presenza rassicurante verrà cercata con meno ansia, per diventare parte di un ricordo che non svanirà mai, lasciando spazio solo all’affetto. È possibile sostenere questa sua convinzione, spiegando che la persona scomparsa non andrà mai via davvero se vive nel cuore, nel ricordo e nelle cose belle.
Un aiuto dai libri
Spiegare la morte ai bambini, aiutandoli a superare il lutto, è anche possibile utilizzando libri pensati insieme con psicologi ed esperti.
Per i più piccoli, dai tre anni, che iniziano a porsi domande sulla morte è suggerito “Ma dov’è andato il nonno?” di Silvia Sommariva e Giuditta Gaviraghi. Ludovico si chiede perché, da qualche giorno, il nonno non va più a prenderlo a scuola. Forse si è dimenticato di lui, o forse è partito per il lungo viaggio di cui parlava. Questa storia dolce e per nulla triste aiuta ad affrontare eventi difficili e incomprensibili.
Un altro esempio è “Se mi cerchi, mi troverai” di Pimm Van Hest e Sassafras De Bruyn. Racconta della piccola Alice che intraprende un viaggio alla ricerca della mamma morta. Un viaggio delicato, ricco di poesia e speranza, per un libro ricco di utili informazioni e consigli di psicologhe psicoterapeute specializzate nell’elaborazione del lutto infantile, indicato dai 5 anni.
“Pensami farfalla nel vento: Libro per superare il lutto” di Greta Ria è uno strumento delicato ed emozionante per aiutare il bambino a superare il lutto e il senso di perdita, che si tratti di una persona cara o del proprio animale domestico. Colori, immagini, frasi cariche di significato aiutano il bambino a scorgere la “presenza” della persona mancata in ogni forma, in ogni stagione e in ogni aspetto della vita, attraverso una serie di metafore che identificano il proprio caro in una farfalla che c’è sempre e sempre ci sarà.
Fonti / Bibliografia
- Trauma e bambini da 0 a 2 anni (Trauma and children 0 to 2 years - Italian) - Better Health ChannelBabies and toddlers can be as affected by trauma as any other family member.
- https://www.nyc.gov/assets/doh/downloads/pdf/imm/covid-19-supporting-children-grief-loss-it.pdf