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Non saper attendere il proprio turno di gioco, interrompere continuamente quando si parla, essere insofferenti in caso di una lunga coda al supermercato… per i bambini sono comportamenti normali.
La pazienza non è innata, ma si può fare molto per allenarla e insegnare ai bambini ad essere pazienti, un’abilità che favorisce lo sviluppo di una personalità equilibrata, di migliori relazioni sociali e che inoltre favorisce la concentrazione e la capacità di ragionamento anche in situazioni stressanti.
È importante tenere conto che i bambini hanno un senso del tempo diverso da quello degli adulti e che quindi in alcune situazioni un paio di minuti possono sembrare un’eternità! È quindi necessario procedere per gradi e con pazienza, per esempio proponendo loro giochi sull’attesa, incoraggiandoli a rispettare il proprio turno sulle giostrine e insegnando ad aspettare il proprio turno di parola senza interrompere chi sta parlando.
Giochi sull’attesa
La pazienza non è un’abilità innata, ma deve essere coltivata e allenata, anche attraverso il gioco. Ci sono alcuni giochi sull’attesa che si possono fare con il proprio bambino, facendo attenzione a proporli nel momento giusto e non quando è già stanco o nervoso, magari dopo una lunga giornata al nido o a scuola.
Sono di solito giochi che richiedono di “saper aspettare” perché necessitano di una tempistica abbastanza lunga di riflessione o di realizzazione. Ecco alcuni esempi:
- i giochi da tavolo o i giochi di carte spesso richiedono di saper aspettare il proprio turno per pescare una carta dal mazzo, lanciare i dadi, spostare la propria pedina o in generale per compiere un’azione. Altri ancora, invece, richiedono del tempo di riflessione per capire come affrontare un problema o quale strategia mettere in atto;
- fare un puzzle, un’attività che richiede tempo e pazienza per poter arrivare al risultato finale;
- preparare in casa o all’aperto dei percorsi con degli ostacoli da superare o delle azioni da compiere: la particolarità sarà che il bimbo dovrà aspettare il proprio turno per farlo e solo quando compare un “semaforo verde” (che può essere ad esempio un cartoncino); se invece compare un “semaforo rosso” il bambino dovrà fermarsi finché non comparirà nuovamente il segnale verde.
Parlare a turno
A volte i bambini tendono ad interrompere continuamente mentre i genitori parlano con un’altra persona perché non sanno pazientare. Anche questa abilità può essere allenata, tenendo conto che per un bambino di età inferiore ai 5 o 6 anni è davvero difficile essere paziente, soprattutto quando l’attenzione del genitore è rivolta altrove. In questa situazione si può essere chiari e chiedere con calma e gentilezza al bambino di aspettare il proprio turno; inizialmente l’attesa non potrà essere troppo lunga (al massimo un paio di minuti), poi si deve mantenere la promessa e dedicare al bambino tutta l’attenzione che merita, lodandolo inoltre per aver atteso con calma. Non dimentichiamo, poi, che i bambini saranno influenzati dall’esempio degli adulti che li circondano, genitori in primis, che devono quindi fare particolare attenzione ad alternare i turni di parola senza interrompere l’interlocutore.
Rispettare il turno alle giostrine
Le giostrine del parco giochi sono senza dubbio divertenti, proprio per questo motivo alcuni bambini, soprattutto i più piccoli, trovano arduo attendere il proprio turno per salirci. Per allenare la pazienza in questa situazione, quando è possibile si può creare un gruppo ristretto di bimbi in modo che l’attesa non sia troppo lunga e istituire una sorta di timer per evitare che un bimbo monopolizzi la giostrina per molto tempo e per dare quindi a tutti i bimbi la possibilità di salirci per lo stesso lasso di tempo. In un primo momento la mediazione di un adulto è necessaria, ma con il passare del tempo i bambini possono imparare a gestire in maniera autonoma i turni di gioco.
Altre strategie per insegnare la pazienza ai bambini
I bambini possono cominciare ad imparare ad aspettare a partire dai due o tre anni, ma solo a partire dai 6 anni circa saranno in grado di capire il motivo per cui è necessario attendere con pazienza. Con l’aiuto dei genitori e di alcune piccole strategie, si può aiutare i bimbi a coltivare la pazienza fin dalla più tenera età, ricordando comunque di avere aspettative adeguate all’età e al carattere del proprio bimbo. Ecco alcune strategie che si possono mettere in pratica:
- dare il buon esempio: è sempre necessario ricordare che i bambini osservano e imitano gli adulti che li circondano, in particolare i genitori;
- coinvolgere il bimbo in attività che richiedono pazienza, ad esempio cucinare, riordinare o piantare un fiore e controllare la sua crescita;
- tenere conto dei suoi limiti, ad esempio evitando attese eccessive quando è possibile e, nel caso in cui sia necessario, proponendo piccoli passatempi con cui ingannare il tempo;
- spiegare ogni volta che è possibile, con calma e pazienza, perché è necessario aspettare in una determinata situazione;
- congratularsi con il bambino se fa progressi e lodare i suoi risultati per rafforzare questo comportamento positivo.
Il parere della psicologa
Abbiamo chiesto il parere della Dottoressa Giulia Vistalli, psicologa psicoterapeuta analista junghiana esperta in tecniche di rilassamento e di relazione mamma e bambino.
“La pazienza è una qualità fondamentale che si sviluppa nel tempo, ma spesso i bambini, soprattutto nelle prime fasi della loro crescita, faticano a manifestarla. Nell’era dell’immediato e del “qui e ora”, dove tutto sembra essere a portata di mano, sviluppare la pazienza nei più giovani rappresenta una sfida, ma anche una grande opportunità educativa. La psicologia evolutiva offre importanti spunti su come favorire questo processo, incoraggiando i bambini a comprendere e ad affrontare l’attesa, la frustrazione e il desiderio.
Bisogna però tenere conto che nei primi anni di vita il bambino è naturalmente impulsivo e agisce in base ai propri desideri immediati – prosegue la dottoressa Vistalli – La capacità di aspettare, infatti, emerge solo intorno ai 3-4 anni, quando il sistema nervoso centrale del bambino è sufficientemente sviluppato da permettergli di esercitare il controllo sugli impulsi.
Quando un bambino non ottiene subito un oggetto desiderato, il conflitto tra il desiderio immediato e la necessità di aspettare può generare frustrazione, che è un’esperienza inevitabile, ma attraverso essa il bambino sviluppa le capacità di gestione emotiva necessarie per affrontare le difficoltà della vita e diventa una fonte di crescita e di rafforzamento dell’autocontrollo.
Il ruolo dell’adulto in questi momenti è cruciale, poiché una reazione adeguata aiuta il bambino a tollerare la frustrazione senza sperimentare traumi o disturbi emotivi”.
La situazione tende ed evolversi e a migliorare con l’età.
“Con l’avanzare dell’età, tra i 4 e i 7 anni – prosegue la dottoressa Vistalli – i bambini iniziano a sviluppare una comprensione più articolata dell’attesa e della gratificazione differita. Il miglioramento della pazienza è un processo graduale, e i bambini più grandi (7-10 anni) saranno in grado di tollerare attese più lunghe, grazie a una maggiore capacità di concentrazione e di riflessione sulle proprie emozioni. Gli adolescenti, infine, sviluppano una pazienza più articolata, che include la gestione delle proprie ambizioni e la capacità di perseverare verso obiettivi a lungo termine.
Come favorire la pazienza nei bambini
Ecco alcuni spunti pratici suggeriti dalla dottoressa Vistalli per aiutare i bambini a sviluppare la pazienza, basati sulla psicologia evolutiva:
- creare routine e prevedibilità: la routine aiuta i bambini a sviluppare un senso di sicurezza e di prevedibilità. Quando sanno cosa aspettarsi, i bambini si sentono meno ansiosi e più in grado di aspettare. Ad esempio, anticipare con gentilezza che sarà necessario aspettare qualche minuto per mangiare o che un’attività avrà inizio dopo una certa ora aiuta a preparare il bambino a gestire l’attesa;
- modellare il comportamento: gli adulti sono modelli di comportamento per i bambini. Se un genitore o un insegnante dimostra pazienza, il bambino avrà più probabilità di imitarlo. L’autocontrollo degli adulti può quindi fungere da esempio tangibile per i più piccoli, che, osservando le reazioni misurate degli adulti di fronte a situazioni stressanti, apprenderanno che l’attesa è un processo normale e sano;
- incoraggiare l’autoregolazione emotiva. La pazienza è strettamente legata alla capacità di autoregolare le emozioni. Aiutare i bambini a riconoscere le proprie emozioni e ad esprimerle in modo costruttivo è quindi essenziale. Tecniche di rilassamento, come la respirazione profonda, possono essere utili per gestire la frustrazione che spesso accompagna l’attesa;
- lodare il comportamento paziente: ogni volta che un bambino mostra pazienza, anche in situazioni semplici come aspettare il proprio turno durante un gioco o tollerare un piccolo ritardo, è importante riconoscere e lodare il suo comportamento. Questo rinforza l’idea che la pazienza è una qualità apprezzata e gratificante.
Uno dei metodi migliori per insegnare ai bambini ad essere pazienti, come abbiamo visto, è attraverso il gioco. Ecco alcune attività consigliate dalla dottoressa Vistalli per sviluppare questa attività, magari prevedendo piccoli premi e incoraggiando così i bambini a imparare che l’attesa porta sempre a una gratificazione:
- “il gioco del silenzio”: in questo gioco, il bambino deve rimanere in silenzio per un periodo di tempo stabilito. Gli adulti possono usare questo gioco per insegnare al bambino l’importanza della calma e della pazienza. Può essere trasformato in una competizione divertente, in cui chi resiste più a lungo senza parlare o fare rumore vince. Questo esercizio insegna ai bambini a tollerare la frustrazione di dover restare fermi e silenziosi per un po’, sviluppando la pazienza e l’autocontrollo;
- “il gioco del turno”: giochi come il classico “Memory” o “Un, due, tre stella” sono ideali per insegnare ai bambini la pazienza. In giochi come il “Memory”, i bambini devono attendere il proprio turno per girare una carta, mentre in “Un, due, tre stella” devono aspettare il momento giusto per muoversi. Questi giochi insegnano ai bambini l’importanza di rispettare il turno e la gratificazione differita;
- “caccia al tesoro con tempo limitato”: un altro gioco utile è la caccia al tesoro, dove i bambini devono cercare oggetti specifici in un determinato periodo di tempo. La frustrazione può emergere se il tempo scorre troppo velocemente, ma con la guida di un adulto i bambini imparano a gestire l’ansia di non riuscire a trovare tutto in tempo. Questo gioco aiuta anche a sviluppare la perseveranza, mostrando che il raggiungimento dell’obiettivo richiede impegno e attesa;
- “il gioco dell’attesa”: un altro gioco che può aiutare a sviluppare la pazienza è quello in cui si dà al bambino un premio (come un dolce o un piccolo giocattolo) ma gli si dice che può prenderlo solo dopo aver completato una piccola attività, come ad esempio fare una serie di passi o risolvere un semplice puzzle. In questo modo, il bambino impara che l’attesa può essere gratificante e che spesso un piccolo sacrificio può portare a una ricompensa più grande;
- “giochi con i blocchi o le costruzioni”: giochi come il Lego o i blocchi, dove il bambino deve costruire qualcosa pezzo per pezzo, sono ideali per sviluppare la pazienza. Questi giochi richiedono attenzione e il bambino deve imparare a tollerare il tempo che impiega per completare la costruzione, soprattutto quando l’obiettivo finale è ambizioso. La sensazione di soddisfazione che deriva dal completare il progetto aiuta a comprendere che la pazienza porta a un risultato positivo.
In copertina foto di Tima Miroshnichenko da Pexels
In breve
Insegnare ai bambini ad essere pazienti richiede calma e piccole strategie che possano aiutarli ad attendere il proprio turno sulle giostrine, a non interrompere quando si parla e a non essere insofferenti quando si tratta di aspettare.