Argomenti trattati
Ancora uno studio che premia la dieta mediterranea! Frutta e verdura, cereali integrali, frutta secca, legumi, olio d’oliva, pesce e anche un bicchiere di vino rosso nella nostra dieta di tutti i giorni proteggerebbero la salute del cuore ancora di più dell’attività fisica tanto promossa da tutti i nutrizionisti.
Cuore più protetto
Consumare gli alimenti del modello nutrizionale riconosciuto dall’Unesco “patrimonio mondiale dell’umanità” permetterebbe di ridurre del 47 per cento la probabilità di sviluppare una patologia cardiaca nel corso di un periodo lungo almeno 10 anni. È il risultato di una ricerca della Harokopio University di Atene presentata alla conferenza annuale dell’American College of Cardiology.
Studio su tutte le età
La novità di questo studio è che il campione esaminato (più di 2500 persone greche) comprendeva un’età più ampia: tra i 18 e i 69 anni, diversamente da tutti gli altri studi precedenti che in genere analizzavano solo persone di mezza età. Sono state analizzate le abitudini alimentari e gli stili di vita dei partecipanti ogni anno a partire dal 2001 fino al 2012.
Più si mangia sano, meno si rischia
Quasi 1 uomo su 5 e il 12% delle donne aveva sviluppato o era deceduto per patologie cardiovascolari. Sono state analizzate le diete del campione facendo riferimento a una scala che andava da 1 a 55 in base alla frequenza e al livello di assunzione di 11 gruppi di alimenti. Chi aveva raggiunto un punteggio maggiore in termini di aderenza alla dieta mediterranea aveva un 47% in meno di rischio di sviluppare una malattia cardiaca. Ogni aumento di un punto nella valutazione della dieta era associato con un incremento del 3% di rischio di sviluppare una malattia cardiaca.
Aumenta la longevità
Secondo il titolare dello studio, Demosthenes Panagiotakos, la dieta mediterranea apporterebbe benefici a tutti: sani e malati, senza distinzione di sesso e età. In particolare avrebbe un effetto protettivo su alcuni tumori del tratto gastro-intestinale e sulle patologie cardiovascolari, ma anche un ruolo propedeutico a raggiungere una maggiore longevità e, in generale, un buono stato di salute.