Argomenti trattati
Nella società dei millenians anche l’infedeltà cambia e diventa tradimento 2.0: perde parte della sua connotazione negativa, per trasformarsi in esperienza utile alla propria personalità. Insomma, i sensi di colpa lasciano il posto a messaggi e selfie hot.
Italiani i più traditori d’Europa
A tracciare i confini del tradimento 2.0 è Rita D’Amico, psicologa dell’Istituto di Scienze e Tecnologie delle Cognizioni e autrice di un libro sul tema, che spiega come nell’ultimo ventennio i casi di tradimento siano aumentati considerevolmente. A quanto pare, siamo noi italiani a cedere maggiormente al richiamo del proibito, con percentuali di rapporti extraconiugali che riguardano quasi il 70% degli uomini e oltre la metà delle donne. Le medie europee risultano, invece, molto più basse, ma confermano la crescita dei casi di tradimento, con una percentuale di uomini infedeli salita dal 16 al 38% e quella riferita alle donne passata dal 10% al 24. Negli Stati Uniti i dati si fermano al 24% per gli uomini e al 15% per le donne.
Incontriamoci… sullo smartphone
Cambiamenti sono da ravvisare anche nella modalità attraverso cui si consuma il tradimento. Se in passato essere infedeli significava principalmente avere rapporti sessuali extraconiugali, oggi la definizione di tradimento assume forme nuove. Tra le fonti di richiamo c’è sicuramente la tecnologia che permette di comunicare più facilmente e crea nuove opportunità. Nel tradimento troviamo dunque tutte quelle pratiche di cybersex come incontri online, pornografia e scambio di fotografie osé e messaggini proibiti tramite smartphone (sexting). Novità si fanno registrare anche analizzando chi tradisce. I casi in cui due amanti sono entrambi già fidanzati sono in aumento e, spesso, la seconda dolce metà assume l’identità di un ex.