Argomenti trattati
Le persone che soffrono di malattie cardiache, ma sono (felicemente) sposate, hanno il 14% di probabilità in più di vivere a lungo rispetto a coloro che sono single o divorziati a parità di problemi al cuore. È quanto sostiene una ricerca inglese effettuata da un gruppo di studiosi presso l’Aston Medical School of Birmingham. Secondo questo studi, infatti, il matrimonio, e in generale la vita di coppia, fa bene al cuore e non solo.
Vantaggi a tutto campo
La ricerca rivela anche come il matrimonio allunghi la vita nei pazienti affetti dai principali fattori di rischio che provocano problemi cardiaci: diabete, pressione alta e colesterolo, che insieme sono causa di oltre l’80% degli infarti.
L’analisi su quasi un milione di persone
La ricerca si è basata su un campione di 929.552 pazienti ricoverati in Inghilterra tra il 2000 e il 2013 di cui 25.287 avevano avuto un attacco cardiaco, 53.055 soffrivano di colesterolo alto, 68.098 di diabete di tipo 2 e 168.431 di pressione alta. Inoltre la classifica era stata divisa in categorie: single, divorziati, sposati e vedovi.
Il matrimonio allunga la vita
I risultati del test hanno evidenziato come i pazienti sposati con la pressione alta hanno avuto una percentuale del 10% in più, rispetto ai single, di sopravvivere. I diabetici hanno potuto contare sul 14% in più, mentre coloro che soffrivano di colesterolo alto il16 % in più di sopravvivenza.
Il sostegno è fondamentale
Secondo Paul Carter, autore principale della ricerca, il rapporto di coppia nel matrimonio è importante perché significa avere qualcuno che dà sostegno fisico ed emotivo e aiuta a condurre uno stile di vita sano tenendo sotto controllo i fattori di rischio delle malattie cardiache. I divorziati con colesterolo alto o pressione alta, invece, sono più stressati e vivono meno rispetto ai coniugati nelle medesime condizioni fisiche. Il sostegno, però, può essere ricevuto anche da un amico o da un gruppo di supporto che incoraggi i pazienti, che hanno sofferto di attacchi di cuore, ad andare avanti, anche nella scelta della cura più adeguata.
Anche i social possono aiutare
Il dottor Rahul Potluri, un altro autore dello studio, sostiene infine che “questo studio conferma l’importanza dei fattori psicosociali per coloro che soffrono di malattie cardiovascolari”. È fondamentale dunque che i pazienti affetti da malattie cardiache seguano un corretto stile di vita e le cure farmaceutiche indicate dai medici per ridurne i rischi, e i social in questo possono essere di notevole aiuto.