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Un matrimonio con frequenti litigi o una convivenza particolarmente burrascosa incide negativamente sulla salute di entrambi i partner, e può provocare problemi di pressione e di tipo cardiovascolare. È quanto emerge dallo studio condotto dai ricercatori dell’americana University of Michigan e pubblicato su Journals of Gerontology.
Problemi per due
Lo studio è stato condotto su 1.300 adulti, sposati oppure conviventi, e ha dimostrato che le liti coniugali hanno un forte impatto negativo sul sistema cardiovascolare delle persone. I ricercatori hanno dimostrato che in questi casi non va analizzato il paziente singolarmente, ma deve essere inserito in un contesto di coppia. Lo studio è un’interessante dimostrazione di come la salute dei coniugi si influenzi vicendevolmente, con effetti importanti specie quando i partner raggiungono un’età più avanzata.
Effetto coppia
La ricerca ha evidenziato l’esistenza di un chiaro ”effetto diadico” o meglio “effetto coppia”: i mariti presentavano un aumento della pressione arteriosa quando le mogli riportavano elevati livelli di stress, e questo legame risultava ancor più esacerbato dalla percezione di una cattiva qualità del rapporto di coppia. Un rapporto di cattiva qualità, quindi, diventa così un fattore per predire il rischio di ipertensione di uno o entrambi i coniugi. La fisiologia di un individuo, quindi, è strettamente legata non solo alle proprie esperienze, ma anche alle esperienze e alle percezioni dei del partner.
Un circolo vizioso
È difficile stabilire a priori se lo stress di un coniuge e l’insoddisfazione per il rapporto di coppia possano favorire l’ipertensione nell’altro coniuge. Probabilmente, soprattutto in tarda età, la malattia del coniuge crea apprensione e quindi stress nell’altro coniuge, che ha paura di rimanere solo. Questo stress potrebbe poi a sua volta influire negativamente sulla salute dell’altro coniuge in una sorta di circolo vizioso.