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Quasi un bambino su quattro vive in una famiglia infelice. A tener compagnia ai bambini durante le loro giornate: pare essere il conflitto familiare in ogni sua forma.
Problemi di coppia e in famiglia
Uno studio effettuato dal Department for Work and Pensions inglese su un milione di coppie con figli ha decretato che il 24% delle coppie ha un problema relazionale. Che si tratti di mancanza di affinità, di un amore finito o di tradimento…poco importa. Se si sceglie di restare insieme, litigando o comunque in uno stato di perenne tensione e conflitto familiare, quest’ansia e questa angoscia (spesso subdole) saranno avvertite dai figli e ne condizioneranno, oltre che il presente, anche la vita futura e probabilmente la gestione delle relazioni affettive da grandi. Chi, al contrario, vive in un ambiente familiare sereno (seppur con le “fisiologiche” liti) ha più possibilità sia di relazionarsi meglio agli altri sia di realizzarsi appieno nella vita adulta.
Separarsi o mettersi in discussione
Spesso, quando si litiga in una coppia, si tende a limitare mentalmente lo spazio della discussione, quasi questa rimanesse all’interno della coppia. Ma soltanto poche volte è così: sono esigue, infatti, le occasioni in cui ci si confronta lontano dai figli e riuscendo a non coinvolgerne la vita quotidiana. Il più delle volte, invece, durante un conflitto familiare si dimenticano persino educazione, civiltà e senso del limite. Ma tutto ciò ha un prezzo ed è molto alto: l’infelicità dei figli. In questi casi, di perenne tensione, le vie da prendere per salvaguardare la serenità della famiglia, sono due: cercare di risolvere i problemi in modo costruttivo (facendosi aiutare da uno specialista) oppure, se gli ostacoli sono insuperabili, decidere di separarsi. Quest’ultima via è certamente dolorosa, sotto ogni punto di vista, ma se gestita con intelligenza e affetto, può davvero restituire serenità e autostima ai figli.