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Il Bonus riscaldamento 2023 è un nuovo bonus che si affianca al bonus sociale legato alla soglia Isee, senza sostituirlo. È stato approvato lo scorso marzo 2023 nel Decreto Bollette. Vediamo in che cosa consiste e come è possibile ottenere il Bonus riscaldamento 2023.
In cosa consiste il bonus riscaldamento?
Il Bonus riscaldamento 2023 è una nuova agevolazione a se stante, che fa parte dei sostegni economici contro il caro energia, stabiliti dal Governo. Si va infatti ad aggiungere, per esempio, alla conferma dell’aliquota Iva al 5% sul gas metano.
- Questo bonus per il riscaldamento è un contributo che intende aiutare le famiglie a sostenere le spese di riscaldamento ed è indipendente dall’ISEE del nucleo familiare, quindi dal reddito.
- Spetterà alle famiglie a partire da ottobre 2023 e sarà attivo all’inizio dell’anno termico, il periodo di dodici mesi compreso tra il primo ottobre di un anno e il 30 settembre dell’anno successivo, al quale si riferiscono le aziende che operano nel settore.
- Questa agevolazione sarà un aiuto per le famiglie che devono sostenere i pagamenti delle bollette negli ultimi tre mesi del 2023 e scatterà nel caso in cui si verifichi un nuovo aumento dei costi del gas. In bolletta ci sarà una eventuale compensazione della spesa, indipendentemente da quanto dichiarato nell’Isee.
Bonus Riscaldamento 2023: come richiederlo?
Non è necessario presentare alcuna richiesta per ottenere il Bonus riscaldamento 2023 e non sarà nemmeno necessario presentare il modello Isee. L’erogazione di questa agevolazione è però vincolata ad alcune condizioni. Vediamo quali:
- Il Bonus riscaldamento 2023 sarà concesso, con riferimento ai mesi di ottobre, novembre e dicembre, nel caso in cui la media dei prezzi giornalieri del gas naturale superi la soglia di 45 euro/MWh sul mercato all’ingrosso;
- Potrà essere concesso alle utenze domestiche che non godono già del bonus sociale, legato alla soglia Isee del nucleo familiare;
- Il contributo non sarà uguale per tutti, ma differenziato in base alle zone climatiche in cui vivono i cittadini.
Arera bonus riscaldamento condominiale
I cittadini che vivono in un condominio e, quindi, hanno il riscaldamento centralizzato, possono richiedere il bonus riscaldamento condominiale o Bonus Sociale Gas per Condomini. Ecco i passaggi per la richiesta.
- Ci si connette al Portale dello Sportello Energia per il Consumatore di Arera, dopo essersi registrati su http://www.portalesportello.it/regunica/;
- Si raggiunge la sezione “Bonus Sociale”, quindi si cerca la dicitura “Modulo di dichiarazione per Bonus Indiretti Gas“;
- Si compila la dichiarazione, inserendo: il codice 3346, i dati anagrafici, il Pdr (punto di riconsegna, codice che identifica l’utenza del gas della fornitura e i consumi attribuiti al proprio nucleo famigliare, da richiedere all’amministratore di condominio);
- A questo punto si invia la dichiarazione.
Se le informazioni sono corrette, il Bonus Sociale Gas viene erogato attraverso il cosiddetto Bonifico, che si può ritirare presso le Poste Italiane.
Bonus sociale e bonus riscaldamento: che differenza c’è?
Mentre il Bonus riscaldamento 2023 è stabilito per tutti, alle condizioni elencate sopra, il Bonus Sociale o Bonus Energia è destinato ai nuclei famigliari che si trovano in condizioni di disagio fisico oppure economico o entrambi. Non ne hanno diritto tutti, ma solo le famiglie che soddisfano i requisiti. È necessario cioè:
- presentare un Isee non superiore a 15.000€ oppure 20.000€ in caso di famiglia numerosa con almeno 4 figli a carico;
- essere titolari di Reddito di cittadinanza o Pensione di cittadinanza;
- trovarsi in condizioni di disagio fisico che richiedano l’impiego di apparecchiature elettromedicali, come per esempio apparecchiature per il supporto.
Il bonus sociale si ottiene compilando, sul sito dell’Inps, la Dsu – Dichiarazione sostitutiva unica: si ottiene così in automatico il bonus sociale luce e gas con accredito in bolletta. Il bonus sociale e il Bonus riscaldamento 2023 non sono cumulabili. Se, in altre parole, si gode già del primo, non si ha diritto al secondo.