Dottoressa Angela Raimo, neuropsichiatra infantile, psicoterapeuta, esperta di “equilibrio emozionale”, “ipnosi regressiva”, “energia quantica” risponde su BimbiSanieBelli.it a domande sul comportamento del bambino, con particolare riferimento a sonno, socialità, affettività, emotività, attività cognitiva.
Non esistono ricette magiche per impedire a un lattante di svegliarsi più volte di notte reclamando il seno materno. Armarsi di pazienza è quanto di meglio si possa fare nell'attesa che la situazione migliori (come di certo prima o poi accade). »
Afferrare i capelli della mamma anche in maniera così decisa da provocare un forte fastidio non è espressione della volontà del bambino di "farle del male" quanto piuttosto di un desiderio di appropriarsi totalmente di lei. »
Non sorprende che i cambiamenti scombussolino un bambino piccolo al punto da disturbare il suo sonno notturno, ma con un po' di pazienza tutto si può risolvere. »
Se a 22 mesi di vita oltre a non girarsi quando viene chiamato per nome, presenta altre anomalie nell'interazione con gli altri può rendersi necessaria una valutazione del neuropsichiatra infantile. »
Quando un bambino rifiuta sistematicamente il cibo, occorre modificare le dinamiche, evidentemente errate, che compromettono il suo rapporto con l'ora dei pasti. »
Non si può pretendere che un bimbo di otto mesi acquisisca da un momento all'altro un ritmo sonno-veglia ottimale: armarsi di tanta pazienza è d'obbligo. »
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Dopo l'immunoprofilassa il test di Coombs deve risultare positivo, a conferma che l'iniezione ha determinato l'effetto voluto. Se risulta negativo è opportuno appurarne la ragione. »
È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche... »
La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese... »