Il Dottor Leo Venturelli, pediatra di famiglia, è il responsabile dell’educazione alla salute della SIPPS (Società italiana di pediatria preventiva e sociale). Sul sito BimbiSanieBelli.it risponde alle domande relative alle cure e alle malattie del bambino.
A 5 mesi e mezzo ci sono casi in cui può essere opportuno iniziare lo svezzamento o, come oggi viene considerato più corretto dire, "l'introduzione dei primi alimenti diversi dal latte". Così diventa facile evitare che il bambino reclami quantità di latte eccessive. »
Non si dovrebbe mai proporre con insistenza al bambino un alimento che rifiuta: il rischio è che sviluppi nei suoi confrotni un'avversione ancora più profonda. »
Se dalle indagini effettuate non risulta nulla di preoccupante, per incentivare una lattante di sei mesi con scarso appetito a mangiare di più si può iniziare a sostituire le poppate di latte proposte a cena e a merenda con pappe e yogurt. »
I primi passi non vanno stimolati, non si deve dunque tenere il bambino per le braccia spingendolo a muoverli. Utile invece dargli la possibilità di appoggio o di scalata, affinché affronti questa tappa secondo i propri tempi e le proprie capacità. »
La stipsi nel neonato è una condizione non significativa dal punto di vista medico, quindi non richiede esami o l'impiego di medicine particolari. Per favorire l'evacuazione si possono usare microclismi al miele specifici per l’età, »
Prima di pensare che l'antibiotico non faccia effetto si deve attendere anche 72 ore. Posto questo, se non funziona è probabile che sia perché l'infezione è virale e non batterica. »
Dopo un trauma alla testa, anche se sono stati esclusi danni nel corso della prima visita, è opportuno risentire il neurologo se determinati sintomi permangono. »
Quando all'improvviso il bambino comincia ad avere il sonno disturbato, per scoprire la causa si deve procedere valutando tutti i fattori che potrebbero essere implicati nella novità, partendo da quelli più plausibili. »
Il cortisone per uso topico (applicato sulla pelle) non richiede di essere scalato gradulmente se vene usato per meno di 4 settimane. Diverso è se viene usato per via sistemica. »
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Gli Specialisti rispondono Le domande della settimana
Una differenza di appena 5 giorni tra la settimana di gravidanza individuata in base al calcolo ostetrico (che conta le 40 settimane di gravidanza a partire dalla data di inizio dell'ultima mestruazione) e quanto rilevato dall'ecografia non è significativa, tant'è che non suggerisce di ridatare la gravidanza.... »
Per quanto strano possa sembrare, a volte certi sintomi manifestati da un bambino già grandicello sono psicosomatici, cioè sono causati da un problema di tipo emotivo-comportamentale. »
In generale, per le donne in gravidanza, si consiglia un apporto di carboidrati che varia dal 45 al 60% dell'apporto calorico totale giornaliero. Questo significa che se una donna in attesa ha un fabbisogno di 2.200 Kcal al giorno, tra 990 e 1.320 Kcal dovrebbero provenire dai carboidrati. »