Responsabile UOSD (unità operativa semplice dipartimentale) Ginecologia 2- Centro Procreazione medicalmente assistita (PMA) - Dipartimento Materno-Infantile e Pediatrico ASST - Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo
Pubblicato il 15/05/2019Aggiornato il 20/09/2024
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Il dottor Francesco M. Fusi ha sviluppato, nel corso della sua carriera, tutti gli aspetti della cura della infertilità di coppia, ponendo sempre la massima attenzione all’ interazione tra gli ambiti clinici, di laboratorio e di ricerca. E’ il Responsabile UOSD (unità operativa semplice dipartimentale) di Ginecologia 2 – Centro Procreazione medicalmente assistita (PMA) – Dipartimento Materno-Infantile e Pediatrico ASST – Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
Risponde a dubbi e domande sulla diagnosi e la cura dell’infertilità di coppie e sulle possibilità offerte dalle tecniche di procreazione medicalmente assistita.
Le statistiche internazionali sulla PMA dicono che per una donna di 46 anni la possibilità di dare inizio e portare a termine una gravidanza grazie ai propri ovociti sono più che scarse. »
Una coppia matura che desidera un figlio, ha maggiori possibilità di realizzare il suo desiderio se si rivolge il prima possibile a un centro di fisiopatologia della riproduzione e questo vale anche se l'ostacolo al concepimento dipende da lui. »
Un'interruzione spontanea della gravidanza è un vero e proprio lutto, ma è bene lasciarsi il dolore alle spalle quando ne inizia un'altra: per sé, per il bambino, per la gestazione stessa. »
Per favorire il concepimento e poi il buon andamento della gravidanza è d'aiuto l'asportazione di un eventuale fibroma, qualora superi i 4 centimetri. »
La priorità a fronte di un'importante alterazione dell'endometrio è risolverla, dopodiché la gravidanza può essere possibile a patto vi siano due requisiti essenziali. »
La scienza offre la possibilità di diventare mamma anche in un'età in cui concepire diventa più difficile: non c'è ragione di non ricorrervi, dopo attenta valutazione delle problematiche annesse. »
le scelte terapeutiche vanno affrontare con il medico curante: è a lui che spetta stabilire cosa va meglio in base alla singola situazione anche se è vero che esistono linee guida che valgono in generale per tutti i casi. »
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Nelle primissime settimane di gravidanza, salvo diversa indicazione medica, non ha alcun senso continuare a sottoporsi di propria iniziativa al dosaggio delle beta perché il risultato da un lato non è predittivo del futuro della gravidanza dall'altro quasi sempre crea inutile allarme. »
Dopo l'esecuzione del pap test, la comparsa di piccole perdite di sangue anche associate a fitte al basso ventre non deve allarmare e non richiede di rivolgersi al pronto soccorso. In genere, la situazione si risolve nell'arco di 48 ore. »