Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Cagliari, è direttore dell'unità pediatrica dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.
Pubblicato il 22/07/2018Aggiornato il 26/09/2024
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Nel 2000 ha ottenuto la specializzazione in Neurochirurgia presso l’Università degli Studi di Milano ed è diventato Dirigente Medico presso l’Istituto Nazionale Neurologico Carlo Besta di Milano dove ha svolto il programma di chirurgia oncologica, dell’epilessia e dei disturbi del movimento sia dell’adulto che del bambino. Tra il 2002 e il 2009 ha condotto ricerche di neurochirurgia funzionale principalmente incentrate sui temi di oncologia disturbi del movimento, dolore ed epilessia.
Tra il 2000 e il 2005 è stato formato in chirurgia neurovascolare presso il National Hospital for Neurology and Neurosurgery Queen Square di Londra; in neurochirurgia funzionale e dell’epilessia presso la Cleveland Clinic Foundation.
Nel 2004 ha conseguito la certificazione di radiochirurgia stereotassica presso la Stanford University, nel 2010 il master in gestione delle unità mediche e chirurgiche ospedaliere e nel 2014 ha ottenuto la qualifica dal Ministero della Salute Nazionale per la formazione accademica in neurochirurgia.
Dal 2012 è direttore dell’Unità di Neurochirurgia Pediatrica dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, dove ha avuto l’opportunità di sviluppare un programma di chirurgia robotica. È coordinatore della Commissione di Chirurgia della Lega Italiana contro l’Epilessia (LICE).
Nel primo anno di vita, il 20 per cento della popolazione pediatrica è interessata da un'assimetria del cranio che non richiede interventi chirurgici e non influisce sul normale sviluppo del bambino. Caschetto e terapia posizionale sono invece ausili preziosi. »
L'eterotopia sottocorticale a bande, condizione rara caratterizzata da epilessia e deficit cognitivo, non può essere affrontata chirurgicamente. Esiste però un trattamento alternativo che può migliorare la situazione. »
Quando i pareri degli specialisti non concordano sull'opportunità di sottoporre il bambino a un intervento chirurgico, occorre effettuare una serie di indagini che possano chiarire meglio il quadro clinico e, quindi, orientare la scelta possedendo dati sufficienti per non sbagliarla. »
Più che la misura della circonferenza cranica, ha significato il fatto che il bambino gattoni e sia interattivo, ossia dimostri uno sviluppo psicomotorio del tutto regolare. »
La valutazione dell’andamento della crescita del cranio è un dato molto importante nel primo anno di vita e deve essere confrontato con il peso, la lunghezza e più genericamente con lo sviluppo globale del bambino. »
La (quasi) chiusura della fontanella a sei mesi di età non è un segno allarmante, se lo sviluppo neurologico è normale e la crescita della circonferenza cranica regolare. »
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