Argomenti trattati
I test di gravidanza che si possono eseguire a casa sono in vendita in farmacia e nella grande distribuzione a un costo piuttosto basso (circa 10,00 euro). Si basano sulla ricerca della gonadotropina corionica nell’urina. Possono essere eseguiti fin dal primo sospetto di gravidanza (in pratica pochi giorni dopo il mancato inizio del ciclo mestruale) e il loro risultato è sicuro e affidabile.
Nelle urine (ma anche nel sangue) se la gravidanza è in corso si ritrova un ormone, la gonadotropina corionica umana (hcg). Si tratta di un ormone prodotto dalla placenta, riscontrabile nelle urine e nel sangue materno dopo circa 10-14 giorni dal concepimento.
Come funzionano i test di gravidanza
Ogni confezione contiene, di norma, due stick. Ciascuno di essi ha applicato all’estremità un tampone assorbente che va immerso nella prima urina del mattino seguendo due diverse modalità:
- direttamente sotto il flusso dell’urina per 5 secondi;
- immergendolo per 20 secondi nell’urina raccolta in un recipiente pulito e asciutto;
- se la gravidanza è in corso, in un’apposita finestrella dello stick compare una linea (o un pallino);
- se, invece non compare nulla il test è negativo e vuol dire che non si aspetta un bambino.
Durante tutto il procedimento occorre seguire scrupolosamente le istruzioni e rispettare i tempi indicati sulla confezione.
Il test di gravidanza andrebbe ripetuto un paio di giorni dopo per confermare l’esito del risultato. Nelle donne con ciclo mestruale regolare, può essere eseguito anche qualche giorno prima dell’arrivo del ciclo mestruale, mentre se si ha un ciclo irregolare occorre aspettare qualche giorno in più e, comunque, ripetere il test a distanza di un paio di giorni.
Se il test di gravidanza è negativo o positivo
Se il test di gravidanza dà risultato positivo, significa che si è incinta. Se è negativo, è probabile che la gravidanza non sia in corso, ma è opportuno ripetere il test dopo qualche giorno, se persiste l’assenza di mestruazione e, in caso di risultato ancora negativo, consultare il ginecologo per risalire all’origine del mancato ciclo. Poiché il ritardo può dipendere anche da un errore di calcolo (soprattutto se la donna ha cicli irregolari) è, comunque, bene prestare attenzione a particolari disturbi tipici della gravidanza da segnalare al ginecologo, come per esempio:
- nausea e vomito;
- tensione mammaria;
- variazioni d’umore e d’appetito.
In genere, se il test dà esito positivo o in caso di dubbi, il ginecologo prescrive un esame di laboratorio: si tratta di un semplice prelievo del sangue, anch’esso finalizzato alla ricerca dell’HCG.
A differenza del test da fare a casa, questo esame è in grado di fornire al ginecologo informazioni utili riguardo l’andamento della gravidanza (per esempio, se l’ovulo si è annidato bene o se è in corso, invece, una gravidanza extrauterina).
In ogni caso, un’ulteriore conferma che si è incinta si ha eseguendo un’ecografia: questo esame del tutto innocuo e indolore serve anche a stabilire con precisione il momento del concepimento e calcolare così la data presunta del parto.