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Fare sesso fa bene, ma la sua frequenza quanto è davvero utile perché la donna possa restare incinta? Aumentano le possibilità di concepimento? Alla cruciale domanda ha cercato di rispondere Tierney Lorenz, professore del Kinsey Institute (Usa) con la ricerca su sesso, genere e riproduzione. Secondo lo studioso il sesso frequente invierebbe un segnale importante al sistema immunitario, e cioè che è ora di riprodursi.
Duplice beneficio
Fare sesso tutti i giorni da un lato incrementa la presenza di sperma nei paraggi dell’ovulo, inoltre prepara il sistema immunitario della donna ad accogliere una eventuale gravidanza. Infatti, è certo che le donne “sessualmente attive” sviluppano alti livelli di citochine, molecole in grado di ridurre le caratteristiche di “estraneità” sia dello sperma sia dell’embrione, in modo da non indurre il sistema immunitario ad attaccare uno o l’altro.
Restano i dubbi
Gli studi effettuati hanno, però, dimostrato che non è esattamente matematico il rapporto tra la frequenza di rapporti e l’incidenza dei concepimenti. Secondo il professor Tierney Lorenz “sono talmente tante le indicazioni che vengono date alle donne che vogliono restare incinte e talmente numerose le variabili che portano al successo delle intenzioni, che l’ideale è fare all’amore quando e quanto serve a un buon rapporto di coppia.
Il momento buono per concepire
Il periodo di maggiore fertilità per una donna corrisponde a una “finestra” di 5 o 6 giorni al mese durante i quali la donna ha grandi possibilità di ottenere una gravidanza. L’ovulazione, che avviene al quattordicesimo giorno di un ciclo mestruale, libera un ovulo attraverso le tube di Falloppio, e la fecondazione può avvenire nell’arco delle 24 ore successive. In quei giorni sembrerebbe quindi utile che lo sperma maschile venisse fornito con frequenza (facendo sesso frequentemente) affinché l’incontro con l’ovulo possa avere un maggior numero di chance.