Argomenti trattati
Stress contro gravidanza: la lotta è senza esclusioni di colpi. Per rimanere incinta, infatti, secondo le donne italiane occorre superare lo stress economico, legato all’insicurezza sul lavoro e della società, quello famigliare, visto che per lavoro ci si può spostare lontano da casa e dai genitori, ma anche lo stress di una carenza di informazioni legate al tema del concepimento.
Indagine su 500 donne in età fertile
Sono questi i risultati di un’indagine realizzata recentemente in tutta Italia, che ha coinvolto 500 donne dai 18 anni in avanti, ed è stata condotta da Aogoi, l’Associazione degli ostetrici e ginecologi italiani, in collaborazione con Clearblue, il sistema che aiuta chi cerca di rimanere incinta a trovare i giorni fertili. Secondo il campione, il principale motivo che rallenta la ricerca di un bimbo è l’insicurezza economica, seguito dal non desiderare i figli allo stesso modo all’interno della coppia. Avere un pensiero fisso sulla gravidanza, così come il consumo di alcol e il fumo, sarebbero inoltre altri importanti ostacoli al concepimento.
Troppo stress
Le donne intervistate sono consapevoli che questi fattori, accompagnati anche da altri come la scarsità di servizi dedicati alle mamme, il desiderio di carriera, la lontananza dei genitori e, non ultimo, i continui viaggi di lavoro che allontano la coppia per lunghi periodi o il lavoro fuori città del marito, generano una tensione che può rappresentare un freno al rimanere incinta. La consapevolezza è quindi che per prima cosa, per facilitare il concepimento, occorre ridurre lo stress.
Difficoltà di concepimento
Un elemento su cui le donne sanno che si può intervenire per abbassare lo stress è quello di conoscere le modalità per rimanere incinta, così da ridurre le difficoltà di concepimento, fonti di tensione. Per esempio la maggioranza delle intervistate (74,2%) sa che non tutti i giorni sono utili per rimanere incinta e sa anche (67,9%) che il periodo migliore è circa 10 giorni dopo la fine del ciclo, quando avviene l’ovulazione. Il 74,4% dichiara inoltre di conoscere quanti sono i giorni di maggior fertilità, che si possono riconoscere con precisione grazie a una chiara identificazione dell’ormone luteinizzante LH, il quale indica che si ovulerà nei giorni successivi. Più della metà del campione (54,3%) è a conoscenza di questo importante ormone.