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L’infertilità femminile è un problema sempre più diffuso, tanto che continua a crescere il numero delle coppie che decide di ricorrere alla fecondazione assistita per avere un figlio. Ormai le tecniche a disposizone per rimanere incinta sono moltissime. In alcune cliniche si ricorre anche alla somministrazione di ormoni maschili, ma non tutti gli esperti sono concordi sulla loro utilità. Ora uno studio condotto in laboratorio da un team di ricercatori americani, dell’Università di Rochester School of Medicine and Dentristry, pubblicato sui Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), aiuta a fare chiarezza sui meccanismi che aiutano a rimanere incinta.
La ricerca in laboratorio
La ricerca è stata realizzata su un gruppo di topi femmina. A metà di esse sono state somministrate piccole quantità di ormoni androgeni (maschili). Si tratta delle stesse molecole che vengono utilizzate in alcuni tipi di fecondazione in vitro. Gli autori hanno poi esaminato gli animali. Lo scopo era capire se l’utilizzo degli androgeni potesse aiutare a rimanere incinta.
Risultati incoraggianti
Analizzando gli animali, si è visto che le femmine alle quali erano stati somministrati gli androgeni, rispetto alle altre, erano riuscite a sviluppare più follicoli maturi. I follicoli sono le strutture che contengono e rilasciano un uovo, che può essere fecondato dagli spermatozoi maschili. In pratica, l’uso degli ormoni maschili ha impedito ai follicoli di morire precocemente, cosa che può succedere nelle donne, causando problemi di concepimento e addirittura infertilità femminile. Inoltre, ha reso le cellule ovariche più sensibili all’ormone follicolo-stimolante (FSH) che promuove la crescita proprio dei follicoli. Il risultato? La produzione di ovuli femminili è aumentata moltissimo e, con essa, anche le probabilità di fecondazione (più ovuli ci sono e più sono le chance di concepimento).
Servono nuovi studi
Gli studiosi hanno concluso che saranno necessarie nuove ricerche in questo ambito. Tuttavia, se questi dati saranno confermati, nelle donne con pochi ovuli si potrebbe pensare di ricorrrere alla somministrazione di androgeni per aumentare le chance di fecondazione.