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La sindrome dell’ovaio policistico è un disturbo che colpisce alcune donne in età fertile. “È dovuta alla presenza, sulla superficie delle ovaie, di cisti di piccole dimensioni che interferiscono con la corretta produzione degli ormoni femminili e portano a una iperproduzione di ormoni maschili“, spiega la professoressa Rossella Nappi, ordinario di Ostetricia e Ginecologia, Unità di Ostetricia, Ginecologia e Riproduzione Umana, Università degli Studi di Pavia. “Questo comporta problemi di irregolarità mestruali e infertilità, oltre che manifestazioni come aumento di peso e comparsa di peli in eccesso”. La cura consiste nell’assunzione di farmaci specifici prescritti dal ginecologo. Vediamo nel dettaglio le cause e i sintomi della presenza di ovaio policistico.
Ovaio policistico, di che cosa si tratta
La sindrome dell’ovaio policistico o Pcos (Poly-Cystic Ovary Syndrome) è nota anche come policistosi ovarica o sindrome di Stein-Leventhal. Si tratta di una condizione piuttosto diffusa, che colpisce il sesso femminile in età fertile, quindi nel periodo compreso tra la prima mestruazione e la menopausa. Secondo gli esperti, riguarda una percentuale compresa tra l’8 e il 20% delle donne. Consiste nella comparsa di piccole cisti sulla superficie delle ovaie (le ghiandole che producono le cellule uovo o ovociti) ed è causa della mancata maturazione dei follicoli. Le cisti hanno una dimensione compresa tra i 4 e i 10 millimetri e causano un ingrossamento delle ovaie. Inoltre, provocano uno squilibrio ormonale che ha manifestazioni esterne e che può interferire con la fertilità.
Cisti ovariche, non sono la stessa cosa
“L’ovaio policistico va distinto dalle cosiddette cisti ovariche. Sono infatti due problemi diversi”, aggiunge la ginecologa. “Le cisti ovariche sono formazioni solitamente piene di liquido, che si trovano all’interno delle ovaie o sulla loro superficie. Nella maggior parte dei casi sono di natura benigna e si possono formare in qualsiasi momento della vita di una donna, anche quando è ancora nell’utero materno”. Le cisti ovariche sono dovute all’effetto degli ormoni femminili sulle ovaie. Poiché sono piuttosto voluminose, sono responsabili di fastidio e dolore. Nel caso vengano riscontrate cisti non liquide, è necessario approfondire per escludere malattie più serie.
Ovaio policistico: i sintomi
La sindrome dell’ovaio policistico è caratterizzata dall’aumento di testosterone, un ormone androgeno (maschile) che nella donna è normalmente presente in piccole quantità. I follicoli dai quali prendono origine le microcisti ne secernono però una quantità maggiore del normale. Inoltre, nell’organismo aumenta anche la gonadotropina Lh, un ormone che regola l’attività delle ovaie e stimola l’ovulazione. Questo altera a sua volta il rapporto con l’Fsh, ormone che stimola la regolare crescita dei follicoli. Compaiono allora i sintomi caratteristici:
- Alterazione del ciclo mestruale, che può essere irregolare, più frequente o abbondante oppure comparire più raramente
- Mancanza di ovulazione e, di conseguenza, infertilità
- Comparsa di peli visibili (irsutismo) su viso, labbro superiore, petto e altre zone in cui normalmente una donna ne ha pochi e scarsamente evidenti.
- Proliferazione di acne sul viso sempre a causa degli squilibri ormonali che aumentano la produzione di sebo
- Caduta dei capelli con diradamento spesso visibile, un problema chiamato alopecia androgenetica
- Aumento di peso oppure obesità, che è sia una causa sia una conseguenza della sindrome dell’ovaio policistico. Le donne in sovrappeso tendono ad avere la policistosi ovarica perché i depositi di grasso utilizzano gli ormoni androgeni per produrre ormoni estrogeni. Si viene quindi a creare uno squilibrio ormonale che può influire sulla funzione delle ovaie
- Comparsa di zone di pelle più spessa in alcune aree del corpo, come ascelle e inguine
- Affaticamento
- Mal di testa
- Disturbi del sonno
Le cause responsabili dell’ovaio policistico
Non si conoscono ancora con sicurezza i motivi che portano alla comparsa della sindrome dell’ovaio policistico. Si tratta probabilmente di un insieme di fattori endogeni ed esterni, come:
- sovrappeso e obesità
- predisposizione famigliare
- squilibri ormonali
- infiammazione cronica sistemica, che interessa l’organismo nel suo insieme e che comporta una reattività delle difese naturali a stimoli anche di scarsa entità
- insulino resistenza, ossia incapacità da parte del pancreas di controllare la glicemia, cioè i livelli degli zuccheri nel sangue. Questi sono immagazzinati come scorta, sotto forma di tessuto grasso che, a sua volta, si serve degli androgeni per produrre estrogeni, con il risultato di uno squilibrio ormonale.
Come si arriva alla diagnosi
In presenza di sintomi sospetti come irregolarità mestruali, comparsa di acne e di peli in eccesso, il ginecologo prescrive esami del sangue come i dosaggi ormonali, da eseguire tra il quinto ed il settimo giorno del ciclo ed eventualmente più avanti per documentare se è avvenuta l’ovulazione. Con i dosaggi ormonali si ricercano i valori di:
- Fsh, ossia ormone follicolo stimolante, prodotto dall’ipofisi (ghiandola che si trova alla base del cervello), che stimola la produzione dell’uovo da parte del follicolo ovarico
- estradiolo, ormone femminile prodotto dai follicoli ovarici su stimolo dell’Fsh
- Lh, cioè ormone luteinizzante, prodotto dall’ipofisi
- progesterone, ormone femminile la cui produzione è stimolata dall’Lh
- testosterone, ormone maschile presente in piccole quantità anche nella donna, ma riscontrabile in quantità più elevate in caso di ovaio policistico.
Serve anche l’ecografia
Un’ecografia transvaginale oppure pelvica è necessaria per poter indagare la struttura delle ovaie e rilevarne anomalie come, appunto, la presenza di microcisti. L’ecografia può essere effettuata per via transvaginale, quindi inserendo la sonda in vagina, oppure pelvica transaddominale se la donna è ancora vergine, applicando un gel sulla parte bassa dell’addome e facendovi passare la sonda per analizzare le ovaie.
Come si cura la sindrome dell’ovaio policistico
La cura per l’ovaio policistico ha l’obiettivo di tenere sotto controllo i sintomi e va seguita ininterrottamente per evitare che i disturbi e le alterazioni mestruali possano comparire nuovamente.
- Se non si desidera una gravidanza, il ginecologo prescriverà la pillola estroprogestinica base di ormoni femminili estrogeni e progesterone, che è in grado di contrastare irsutismo e acne, oltre a svolgere un effetto contraccettivo. Oltre che con la pillola, i contraccettivi ormonali possono essere assunti anche in altre forme, per esempio anello vaginale oppure cerotto.
- Se si desiderano figli, la donna deve assumere farmaci per favorire l’ovulazione, come quelli a base di clomifene citrato. Questa sostanza stimola la produzione di ormone Fsh, che, a sua volta, agisce sulle ovaie per provocare l’ovulazione. In alternativa, si possono effettuare anche iniezioni a base di gonadotropine Fsh.
- Per abbassare i livelli di glicemia nel sangue e controllare il peso (insieme a un’alimentazione equilibrata e ad attività fisica regolare) può essere opportuno assumere metformina, un farmaco che svolge un’azione antiglicemizzante.
- I vari tipi di cura sono prescritti dal ginecologo e vanno seguiti scrupolosamente facendo sempre riferimento allo specialista.
Si guarisce dalla sindrome dell’ovaio policistico? Non esiste una cura definitiva e risolutiva, ma una serie di trattamenti che servono a monitorare e tenere sotto controllo i sintomi. Tra questi, ad esempio, c’è la pillola anticoncezionale, presente nel nostro elenco di cure, che aiuta a migliorare la condizione generale di questa sindrome cronica e non reversibile.
Ovaio policistico e gravidanza
A causa dell’aumentata produzione di ormoni androgeni, l’attività delle ovaie rallenta e quindi non riesce a compiersi il processo che porta alla maturazione delle cellule uovo e alla conseguente fase di ovulazione, in cui si libera un ovocita e, se avviene l’incontro con uno spermatozoo, può avviarsi una gravidanza. Può allora comparire amenorrea, vale a dire assenza di mestruazioni, oppure oligomenorrea, cioè mestruazioni poco frequenti. Se le mestruazioni sono assenti o poco frequenti a causa della mancanza di ovulazione, le possibilità di concepimento si azzerano o comunque si riducono.
Secondo le statistiche, dal 5 al 20 per cento delle donne con problemi di concepimento e infertilità è soggetta a sindrome dell’ovaio policistico. Se la donna riesce ad arrivare alla gravidanza, può avere qualche difficoltà in più a causa del peso in eccesso e della presenza di insulino resistenza. Queste condizioni possono causare diabete gestazionale e aumento della pressione arteriosa, con il rischio di una condizione nota come preeclampsia. Inoltre aumentano le possibilità di aborto spontaneo e parto pretermine.
Le complicanze dell’ovaio policistico
Una situazione di ovaio policistico non curata può avere altre complicanze, oltre a quelle legate all’andamento della gravidanza.
- Il sovrappeso si accompagna spesso a diabete, pressione alta ed eccesso di grassi nocivi nel sangue (come colesterolo Ldl e trigliceridi). Questo espone al rischio di problemi al cuore e alla circolazione
- La donna è più soggetta a depressione e a soffrire di disturbi alimentari
- Può comparire una condizione chiamata steatoepatite non alcolica, che consiste in un accumulo di grasso nel fegato, con conseguente infiammazione e maggior rischio di cirrosi o altre malattie
- Si possono verificare perdite di sangue dall’utero
- E’ più alto il rischio che si sviluppi un tumore dell’endometrio
- Possono comparire apnee notturne, brevi sospensioni del ritmo respiratorio del sonno che possono causare problemi al cuore.
Fonti / Bibliografia
- Sindrome dell'ovaio policistico: disturbi, cause e cura - ISSaluteLa sindrome dell'ovaio policistico (PCOS) è un disordine ormonale comune nelle donne ed è caratterizzata da un'alterazione del ciclo mestruale, da una eccessiva presenza di ormoni maschili e da assenza di ovulazione
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