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Non sono solo il colore degli occhi e dei capelli e la predisposizione a sviluppare determinate malattie a essere scritti nel Dna. Anche l’età in cui si diventerà genitori ha un’impronta genetica. Lo sostiene uno studio molto ampio condotto recentemente da un team internazionale di circa 250 ricercatori, delle Università di Oxford (Gb), Groningen (Paesi Bassi) e Uppsala (Svezia), e pubblicato sulla rivista Nature Genetics.
Analizzate 238.000 persone
Gli autori hanno analizzato le informazioni relative a oltre 238mila persone di entrambi i sessi per quanto riguarda l’età alla nascita del primo figlio e a ben 330 mila uomini e donne per quanto riguarda il numero complessivo di figli avuti. Tutte queste informazioni erano contenute in 62 “data set”. Lo scopo? Capire se in qualche modo è possibile determinare in anticipo il numero di bambini che una persona avrà nel corso della vita.
24 geni sono collegati alla riproduzione
Dall’analisi dei risultati è emerso che esistono 12 aree del Dna, per un totale di 24 geni, che sono correlate all’1% circa dei comportamenti riproduttivi di una persona. Si tratta, in effetti, di una percentuale molto bassa. Tuttavia, è significativa: per esempio, se più varianti risultano combinate, è possibile stabilire quante probabilità ha una donna di non avere figli e quando potrebbe avere il primo figlio. Non solo.
Altre informazioni
In questi geni sono scritti anche altri elementi legati allo sviluppo riproduttivo e sessuale, come l’età del menarca e della menopausa nelle donne, e del cambiamento di voce nei ragazzi. “Per la prima volta sappiamo dove trovare le aree del Dna collegate al comportamento riproduttivo. Per esempio, abbiamo scoperto che le donne portatrici di varianti che portano a postporre la maternità hanno anche un profilo genetico associato a menarca e menopausa tardivi. Un giorno i medici potranno utilizzare queste informazioni per rispondere a una domanda chiave: quanto tempo si può aspettare ‘per Dna’?” hanno concluso gli autori.