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Il fibroma uterino è un tumore benigno di natura non cancerogena. Si forma dentro o intorno alla parete muscolare dell’utero e, nella maggior parte dei casi, non è pericoloso. I fibromi vanno sempre tenuti sotto controllo: se hanno sintomi dolorosi e alterano il flusso mestruale, può essere necessario intervenire per asportarli.
Fibromi uterini: cosa sono?
I fibromi sono noduli di aspetto tondeggiante e ben circoscritti, di tessuto fibroso o, più frequentemente, muscolare uterino (miometrio). Possono essere anche singoli, ma molto spesso si tratta di formazioni multiple, che compaiono in diverse parti dell’utero. Un fibroma può avere dimensioni molto variabili: da pochi millimetri fino a oltre 10-15 centimetri di diametro. Si tratta quindi di formazioni benigne di cui non si conosce con sicurezza l’origine, ma è certo che nel loro sviluppo sono implicati gli ormoni sessuali femminili, cioè gli estrogeni, che stimolano la moltiplicazione delle cellule del fibroma stesso.
Esistono tre tipologie di fibromi:
- fibroma sottomucoso: si sviluppa tra la parete dell’utero e la mucosa che riveste la cavità uterina;
- fibroma intramurale: si sviluppa nello spessore della parete muscolare dell’utero;
- fibroma sottosieroso: si sviluppa all’esterno della cavità uterina, tra la parete dell’organo e la sierosa peritoneale, la membrana che lo riveste esternamente.
Sintomi dei fibromi uterini
In genere, ci si accorge di avere un fibroma durante i normali controlli ginecologici, cioè quando lo specialista al tatto o tramite l’ecografia ne scopre la presenza. Infatti, in linea di massima, il fibroma non dà alcun particolare sintomo, soprattutto se è di piccole dimensioni, cioè se è inferiore ai 5 centimetri. Se, invece, è più grande, possono insorgere dei fastidi. Tra i sintomi dei fibromi uterini ci sono:
- sensazione di pesantezza all’addome;
- mestruazioni particolarmente abbondanti;
- sanguinamenti intramestruali (cioè, perdite tra un ciclo e l’altro).
La presenza di fibromi può anche provocare distorsioni anatomiche soprattutto se si tratta di tumori benigni di grandi dimensioni, con conseguente dolore riflesso di organi vicini all’utero (vescica, intestino, uretere). Se il ginecologo individua la presenza di uno o più fibromi, in genere, è sufficiente l’ecografia per capire meglio di che tipo si tratta e le sue dimensioni, mentre non sono necessari ulteriori indagini o esami.
Le cause dei fibromi uterini
Ci possono essere varie cause che portano alla formazione dei fibromi. Spesso si tratta di un problema ereditario: se la propria madre o nonna ne ha sofferto, è abbastanza probabile che si ripresenti alla figlia/nipote. Il fibroma uterino è, come abbiamo detto, una forma di tumore benigno, ma questo termine non deve allarmare, poiché significa che non è assolutamente nocivo per l’organismo. Si tratta di una formazione di tessuto muscolo-fibroso che si sviluppa sulla parete dell’utero. Interessa il 15-20 per cento delle donne e di solito compare tra i 30 e i 45 anni. Le sue dimensioni sono variabili, da pochi millimetri a diversi centimetri. A volte se ne presenta uno solo, a volte più di uno. Con il tempo tende a crescere stimolato dagli ormoni estrogeni (ormoni femminili, la cui produzione aumenta durante alcune fasi del ciclo e in gravidanza). Dopo la menopausa,0 però, quando cessa la produzione di estrogeni, la crescita del fibroma si arresta e a volte le sue dimensioni si riducono.
Quando preoccuparsi e quando è necessario togliere un fibroma?
Se il fibroma è piccolo e non dà quindi nessun disturbo, in genere non c’è motivo di intervenire. È necessario però tenerlo sotto controllo con un paio di ecografie all’anno e comunque in base alle indicazioni del ginecologo. Quando preoccuparsi? Il discorso cambia se il fibroma è grande e se, soprattutto, crea qualche disagio, come emorragie o fastidio evidente. È naturalmente il medico a decidere se e come intervenire. Infatti, ci sono diverse cure che si possono fare, dai farmaci all’operazione chirurgica, da valutare caso per caso.
Farmaci pre-operazione
Prima di ricorrere all’operazione, si può intervenire con l’assunzione di farmaci particolari, che mettono “a riposo” le ovaie per qualche mese, in modo che il fibroma si riduca. Questi farmaci, infatti, arrestano la crescita del fibroma e ne riducono il volume. Sono preparati che bloccano temporaneamente l’attività delle ovaie, inducendo una menopausa farmacologica reversibile. Di solito, vengono prescritti da tre a sei mesi prima dell’intervento chirurgico, per ridurre la massa del fibroma e facilitarne la rimozione. Sono controindicati in gravidanza e semmai vanno assunti prima di cercare un bambino, se il medico lo ritiene opportuno.
Rimozione chirurgica
Le modalità dell’intervento cambiano a seconda delle caratteristiche del fibroma e spetta al ginecologo stabilire il tipo di operazione.
- Se il fibroma è sottomucoso, cioè cresce all’interno della cavità uterina, ed è di piccole dimensioni, si può effettuare l’operazione per via isteroscopica. In anestesia generale, il chirurgo introduce una fibra ottica e piccoli strumenti attraverso il collo dell’utero. L’intervento non comporta alcuna cicatrice.
- Se è localizzato sulla parete esterna dell’utero o è di grandi dimensioni, si utilizza la tecnica laparoscopica: gli strumenti vengono introdotti nell’addome attraverso piccole incisioni, che lasciano cicatrici minime. Anche in questo caso, l’intervento si esegue in anestesia generale.
- Se i fibromi sono più di tre e di grosse dimensioni, conviene un intervento chirurgico tradizionale.
Fibroma uterino e gravidanza
Quando si scopre di avere un fibroma, spesso, ci si preoccupa moltissimo. Nel momento in cui si capisce che si tratta di una formazione benigna, però, ci si tranquillizza. Salvo poi rimpiombare nella disperazione una volta che si decide di avere un figlio. Ma davvero il fibroma ostacola la gravidanza? In realtà, è un luogo comune vero solo a metà. Infatti, tutto dipende da una serie di fattori. Il fibroma è un disturbo comune a molte donne, spesso di natura ereditaria, che nella maggioranza dei casi non ostacola l’avviamento di una gravidanza. Addirittura, spesso i medici, se il fibroma è di piccole dimensioni, non ritengono necessario nessun tipo di intervento per eliminarlo. Il discorso cambia un po’ se il fibroma è grande e voluminoso. In questo caso, infatti, potrebbe rendere più difficile il concepimento e dunque è meglio curarlo prima di cercare un bebè, mediante interventi specifici che non compromettono la fertilità. E se si scopre di avere un fibroma quando si è già incinta? In questo caso si deve tenere sotto controllo il suo sviluppo con ecografie mirate.
Un fibroma di piccole dimensioni, fino a 2-3 centimetri di diametro, non ostacola la gravidanza, né l’impianto dell’embrione nell’utero e lo sviluppo del bambino. Non è necessaria la rimozione del fibroma prima di rimanere incinta, però è meglio tenerlo sotto controllo durante la gestazione con visite ed ecografie periodiche. Se le dimensioni del fibroma sono maggiori, invece, esso può deformare l’utero e rendere difficoltoso l’impianto dell’embrione, oppure, se il concepimento è avvenuto, nel corso della gravidanza potrebbe provocare contrazioni precoci con la conseguenza di un parto prematuro. Ecco perché in questo caso, cioè se è grande, è meglio rimuoverlo prima di rimanere incinta. L’intervento non comporta il rischio di infertilità. In ogni caso, l’opportunità di operare prima della gravidanza deve essere valutata dallo specialista in base al tipo di fibroma. Infatti, in linea di massima, un fibroma sottomucoso comporta rischi maggiori e quindi è opportuno pensare a una sua rimozione, mentre un fibroma sottosieroso, che si sviluppa all’esterno dell’utero, comporta rischi minori, anche se le sue dimensioni superano i 3 centimetri e dunque potrebbe anche non essere rimosso.
Le possibili soluzioni
Quando il fibroma ostacola la gravidanza si hanno diverse soluzioni a disposizione. Se la donna non è ancora incinta, si possono prescrivere farmaci come gli GnRh analoghi, che bloccano la produzione degli estrogeni, responsabili della formazione e della crescita dei fibromi, ma hanno diversi effetti collaterali. Oppure si può optare per l’intervento chirurgico tradizionale o in via laparoscopica (effettuando piccole incisioni nell’addome). Se la donna si accorge di avere un fibroma quando è già incinta, solitamente il ginecologo consiglia il riposo a letto e farmaci (essenzialmente analgesici e miolitici uterini) in grado di ridurre la contrattilità dell’utero e favorire l’evoluzione della gestazione.
Fonti / Bibliografia
- IsteroscopiaL’isteroscopia permette di visualizzare le pareti interne dell’utero e rilevare malformazioni e l’eventuale presenza di polipi, fibromi o tumori dell’utero.